La strage silenziosa delle vittime sul lavoro, anche ANMIL Cinisello lancia l’allarme
Le cause sono di svariato tipo, l’effetto è comunque e sempre infausto. Precipitano, vengono travolti da travi instabili, hanno gli arti amputati dai macchinari e con la pandemia si sono aggiunti medici e infermieri colpiti gravemente dalle conseguenze del Covid.
È ciò che accade nei cantieri, lungo le strade, nei campi e nelle fabbriche italiane, nonché negli ospedali, dove continuano a morire o subire traumi irreversibili centinaia di lavoratori. Si potrà affermare (da parte di chi analizza freddamente i numeri) che si tratta di fattori fisiologici all’intero di una quadro operativo generale. Dimodochè lo si consideri quale andamento routinario delle perdite. Analizzato alla stregua di un comando militare che valuta la percentuale delle morti “sopportabili” nell’imminenza di una attacco a un caposaldo nemico. Non è così: i morti e i feriti sono persone che cercano di guadagnare il pane.
È un tema costantemente proposto, alla pubblica opinione, dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro (ANMIL) che non trascura di far conoscere, in modo costante (attraverso la cronaca) e analitico (per dovizia di dati e particolari) su quanto avviene nei posti di lavoro del nostro Paese e nel mondo.
Lo ha fatto anche nel corso della 70ma edizione della giornata tradizionalmente dedicata a questi temi, tenutasi a Roma lo scorso 11 ottobre. Al centro la sicurezza, maggiormente allentata quando i lavoratori agiscono senza protezioni contrattuali che ne tutelino l’integrità fisica.
Tra gli ultimi dati, per esempio, forniti dall’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) si riferisce che nel 73% dei Paesi presi in esame, il tasso di incidenza degli infortuni sul lavoro mortali “è più elevato per i lavoratori migranti che per i lavoratori non migranti”. È questo il motivo per cui i rappresentanti dell’ANMIL si stanno battendo lanciando di continuo allarmi “sulla piaga globale degli infortuni sul lavoro, che ogni anno rappresentano un costo umano, sociale ed economico significativo”.
La Fondazione ANMIL di Cinisello Balsamo ha fatto proprie queste iniziative agendo, da moltissimi anni, sul nostro territorio.