Inquinamento dell’aria, si tratta di emergenza
“Premessa grande come una casa: oggi, la priorità per il nostro territorio è uscire dall’emergenza in corso nel migliore dei modi possibili. Detto questo, diamo un senso al Covid-19 facendo tesoro di questa terribile esperienza. Tra i tanti temi aperti, partiamo da uno tra i più drammatici che insiste proprio sulle nostre teste, letteralmente!”. Quanto afferma la prof.ssa Antonietta Gatti della Società Italiana di Medicina Ambientale, dimostra che è provata la correlazione forte tra inquinamento dell’aria e vulnerabilità ai virus. Certo, non serve l’esimia scienziata per comprendere che, polmoni affaticati e corrotti pesantemente dal continuo contatto con aria inquinata, saranno sicuramente più deboli a reagire all’attacco di qualsiasi virus oltre che favorire patologie anche molto gravi. Ora scaliamo una marcia e armiamoci di sano buon senso per ragionarci un attimo sopra. La Pianura Padana, per problematiche soprattutto di carattere orografiche e climatiche, concorre a non favorire il ricambio naturale delle masse d’aria con la conseguenza che ogni anno i suoi abitanti sono costretti a respirare un’aria tra le peggiori al mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità certifica più di 45mila morti l’anno (124 morti al giorno) e ingenti costi sanitari per il nostro Paese. L’aria è una risorsa davvero preziosa: senza soldi si può resistere una vita, senza mangiare si resiste settimane, senza bere qualche giorno, senza respirare pochi secondi. L’aria non ha confini e non si può governare nei suoi spostamenti e/o concentrazioni. Ciò che è certo, è che il suo fluire penalizza nel mondo particolari territori specifici rispetto ad altri e uno di questi è proprio il nostro amato Nord. A questo punto che fare? C’è una soluzione al problema? Abbiamo due strade davanti. La prima è continuare a rispondere al problema come si è fatto da più di trent’anni, con rimedi poco o per nulla incisivi. Esiste anche una nuova seconda strada che il nostro Paese può imboccare. E questo lo può fare anche il nostro Comune, indipendentemente dalle scelte degli altri territori. E se pensiamo che sia complicato o irrealizzabile, guardiamo di cosa siamo stati capaci per l’emergenza Covid-19 e pensiamo di cosa potremmo essere capaci per l’emergenza “aria” che genera ogni santo giorno 124 decessi e valanghe di euro di spesa sanitaria. Non continuiamo a sottovalutarci, prendiamo consapevolezza piena della nostra capacità, non tanto di trovare o inventare soluzioni al problema (quelle sono già disponibili e percorribili da subito) ma di credere che possiamo farcela a trasformare Cinisello Balsamo in un esempio nel mondo per questo specifico obiettivo. Lo meritiamo noi, lo meritano ancor più i nostri figli e nipoti.