La cultura in città tra speranze, attese e ritardi
In questo anno per la cultura come ha reagito la nostra città e come si è attrezzata per mantenere questo settore vivo nonostante tutto?
Ci sembra un’ottima domanda e chi meglio di Daniela Maggi, assessora alla Cultura, potrebbe rispondere?
«Nonostante il lockdown e l’emergenza sanitaria, l’assessorato alla Cultura non si è mai fermato» ci dice, fornendoci un lungo elenco di iniziative organizzate dal Comune. Tra le altre, il “Cini Music Festival”; il ciclo d’interviste con vari esponenti intitolato “È già domani”; ricordando poi l’evento estivo “Insolita estate in villa”; passando al concerto in memoria di Salvatore Licitra e ad altri eventi con, sullo sfondo, la cornice di Villa Ghirlanda.
“Non lasciare le persone senza offerta culturale” pare questa la parola d’ordine.
L’elemento che emerge è una proposta fortemente condizionata dalla situazione la quale, tuttavia, fatica ad affrontare una prossima fase programmatica. Un periodo che appare caratterizzato da un, fin troppo, ottimistico affidarsi alla fibra riponendo estrema fiducia che tutti e indistintamente siano in grado di accedere attraverso i canali tecnologici.
«L’uso della rete e dei social riesce a coinvolgere tutte le fasce di età e a raggiungere persone oltre il confine cittadino. Inoltre – sottolinea l’assessora – l’Amministrazione non ha mai chiuso i cantieri, siamo sempre all’opera. Siamo pronti con il programma della rassegna teatrale di quest’anno, ad esempio».
Su questo punto c’è chi obietta che la stagione teatrale è un must consolidato da molti anni. La questione posta sarebbe un’altra. Per esempio, la domanda è: “Vedrebbe in modo favorevole la costruzione di un tavolo di confronto sulla cultura post Covid che coinvolga tutti i comuni della Città Metropolitana di Milano? Pensa che ci possano essere dei punti d’incontro?”
«Il confronto con i Comuni della Città Metropolitana non è mai mancato – dice Daniela Maggi – inoltre, Cinisello Balsamo fa parte del Csbno, Consorzio Bibliotecario, e questo di fatto ci permette di fare rete, confrontandoci sull’offerta culturale e rimodulandola in base alle richieste del territorio».
Sono questi ambiti sicuramente importanti, ciononostante i gruppi artistici del territorio attendono un concreto coinvolgimento. Qualcosa di più mirato e analizzato fin da subito per la diffusione della cultura nel dopo Covid. «Nel nostro ambito stiamo provando on-line ma siamo tutte persone attrezzate e molto motivate – ci fa sapere Gloria Geoni, di Oneiros Teatro – Non sappiamo se questo sia possibile nella concreta fruizione dello spettacolo».
Anche altri incalzano «Le difficoltà nel provare ci sono ma le affrontiamo con una speranza – sostiene, Minuccio De Vivo, musicista e cantante, voce assai nota ai nostri cittadini – cioè che vi sia chi pensa a allestire e costruire nuove opportunità per gli spettatori, ad oggi non sappiamo quali siano i programmi futuri».
Una delle questioni aperte sono gli spazi che andrebbero eventualmente utilizzati, a simbolo della ripartenza culturale a Cinisello Balsamo «Siamo già ripartiti e l’abbiamo fatto dal nostro patrimonio culturale e storico, che sono le nostre ville, Villa Ghirlanda, Villa Forno e Villa Casati Stampa».
In città c’è chi sottolinea l’esistenza di altre sedi, altrettanto appropriate. Su tutti lo spazio del Cinema nel Parco; Il Cine Teatro Pax; l’Auditorium del Pertini; Il Museo Mufoco; il Salone Matteotti; gli spazi delle Cooperative, per non parlare delle realtà di quartiere e i piccoli Teatri Parrocchiali.
Basterebbe che un tavolo con questi attori si formasse per poi allungare la mano e coglierne le proposte e le conseguenti opportunità.