I “nazisti dell’Illinois” non sono poi così lontani da noi
Di sicuro nella loro follia iconoclasta, Belushi e Aykroyd, guidati da John Landis avevano visto lungo nel loro: “The Blues Brothers” (1980). I nazisti esistono e non solo nel MidWest. Emergono (riemergono) con periodicità sempre più frequente. Negli Stati Uniti, in epoche non tanto lontane, se si fosse trattato di “comunisti” o afroamericani avrebbero intentato un processo per istigazione al sovvertimento dell’Unione. Mettendo in fila una serie di reati a carico di una varietà di gruppi i quali, sommati tra loro, avrebbero fornito il destro alle procure federali per parlare di complotto: il passaggio dei confini di stato, l’aggregazione rumorosa davanti a luoghi istituzionali, occupazione degli stessi e così via. Per non parlare delle accuse di sovversione. “Sono dei patrioti” così li definisce, ancora oggi, Donald Trump indicando le persone che hanno preso d’assalto il Campidoglio. Tutto il mondo è preoccupato dalla piega nella quale questi eventi potrebbero infilarsi. Tutto il mondo, compresa l’Italia. E’ noto che da noi non mancano gli emuli dell’ex Presidente degli Stati Uniti. Leggendo quanto scrivono in queste ore, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, la loro patriottica visione trumpiana non pare offuscata, anzi. Viceversa sembrano ammirare, quel signore, quando invita i suoi adepti (termine non casuale, vista la loro appartenenza alle varie sette della destra radicale, negazionista, antisemita, populista) a tornare a casa ma nel contempo considerare “una truffa” le elezioni. Abbiamo sentito anche in Italia paventare la stessa cosa, anni orsono, da un altro miliardario con il ciuffo finto. Perciò bisognerà fare attenzione. L’Illinois non è così lontano dal nostro villaggio.