Sant’Eusebio, le associazioni si mobilitano per un presidio sanitario
Da anni Sant’Eusebio ha visto l’unione delle sue molte realtà associative per lavorare insieme su un quartiere dai tanti bisogni ma anche dalle molte risorse. L’arrivo della pandemia ha portato alla ribalta una delle tante situazioni di disagio presente in quartiere già da tempo, ovvero la carenza di medici di base tra Sant’Eusebio e Borgo Misto. “Per una popolazione di almeno 15mila abitanti, dove numerosi sono gli anziani e in cui non mancano diffuse situazioni di fragilità, sono presenti solo due medici e così molti residenti hanno il medico lontano dal loro quartiere, molti lo hanno fuori comune e alcuni di loro non lo hanno proprio”, ha spiegato Rosa Falco, referente organizzativa del coordinamento associativo.
Una situazione che è in contrasto con quanto recita la legge regionale 23/2015, in cui si afferma che tra i compiti della Regione c’è quello di garantire l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Per provare a far fronte alla situazione, le Associazioni di Sant’Eusebio sono riuscite a incontrare il Sindaco Ghilardi proprio prima di Natale, insieme all’Assessore Visentin e De Cicco. L’incontro segue una lettera, datata fine Novembre, delle Associazioni (Vi.Be., Gad, Caritas, Marse, Il Torpedone, Forum Sant’Eusebio, Centro di Cultura Popolare, Pace per lo sviluppo umano),
di singoli cittadini, dei medici di base presenti nei due quartieri e della Farmacia Risorgimento, destinata al primo cittadino. Nella lettera è stato chiesto a gran voce di avviare la sperimentazione di un presidio territoriale sanitario integrato, medico infermieristico, con medici di base, infermieri di Comunità e mediatori linguistico-culturali, presidio che risponda alle esigenze di cure primarie della popolazione residente.
“Alla richiesta dei medici di base assenti sul nostro territorio il Sindaco ha comunicato che, con un bando di ATS di fine Novembre 2020, sono stati reperiti tre nuovi medici di medicina generale. Lui stesso ha richiesto che almeno due vengano assegnati ai quartieri Crocetta e Sant’Eusebio”, ha continuato Rosa Falco. Le associazioni hanno chiesto di incontrare i medici assegnati al nostro comune prima della scelta dell’ubicazione del loro ambulatorio. In questo modo potranno conoscere meglio le opportunità di spazi dove potere aprire la loro attività, le peculiarità del territorio e soprattutto offrire loro una rete di sostegno che li faccia sentire meno soli, condizione purtroppo in cui i medici di medicina generale si trovano spesso a lavorare.
A proposito degli spazi per il nuovo presidio sanitario, il Sindaco e l’assessore Visentin si sono dati disponibili nell’eventuale assegnazione di uno spazio all’interno del Centro polifunzionale in Via Alberto da Giussano di proprietà del Comune, parallelamente alla ricerca di altri spazi idonei in quartiere. All’assessore De Cicco, con delega alla Salute, è stato chiesto invece di portare all’attenzione dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto di ASST Nordmilano la proposta di attivazione di un bando per implementare il servizio di Infermieri di Comunità, indispensabile per sostenere il lavoro dei medici di base. A questo proposito, durante l’incontro, è stata preziosa la testimonianza diretta di Teresa Papandrea, che ha raccontato della sua esperienza, se pur privata, come infermiera territoriale. Grazie a una sinergia con le farmacie comunali e i medici di base, molte persone hanno potuto ricevere le cure infermieristiche direttamente a casa, evitando così l’ospedalizzazione.
Oltre alla richiesta del servizio di Infermieri di Comunità, è stata posta all’attenzione dell’Assessore la necessità di riaprire tutti i servizi sanitari del Consultorio Familiare Integrato di Via da Giussano interrotti da Marzo 2020. Al
momento infatti è stato riattivato solo il servizio di supporto psicologico e sociale a discapito di molti altri spazi (Spazio Giovani, Visite Ostetrico-Ginecologiche, Spazio Allattamento) indispensabili in un quartiere così densamente popolato e dove sono molte le situazioni di fragilità. Per rispondere in parte a queste situazioni, le Associazioni, da Settembre 2020, hanno attivato uno sportello d’ascolto presso il Centro Civico di via Giolitti 8, aperto ogni martedì mattina a chiunque abbia una difficoltà e necessiti di essere supportato per superarla.
L’incontro è stato anche l’occasione per richiedere la convocazione programmata e continuativa di un tavolo fra cittadini, associazioni e funzionari delle istituzioni presenti in quartiere (Aler, ASST e Istituto Comprensivo Zandonai) al fine di affrontare di volta in volta, in modo partecipato, le varie questioni del quartiere e trovare soluzioni condivise. Proprio in questi giorni, è arrivato il riscontro dall’Assessore De Cicco, che ha confermato di aver portato all’attenzione di ASST le questioni trattate, confermando la disponibilità dell’ente a un ulteriore approfondimento con le stesse associazioni. L’Assessore ha comunicato inoltre la volontà di calendarizzare un nuovo appuntamento per portare avanti il tavolo di discussione. Per quanto concerne i medici di base il Sindaco Ghilardi ha provveduto a scrivere ad ATS Milano e a portare l’argomento all’attenzione della Assemblea Sindaci di ATS Città Metropolitana.
Le Associazioni di Sant’Eusebio sono convinte che le questioni della salute non siano un tema di singoli cittadini e di medici di medicina generale, ma temi importanti di comunità e territorio, e in questa fase pandemica temi urgenti.
Per questo vogliono convocare quanto prima un tavolo dedicato in cui condividere un progetto dettagliato di presidio sanitario territoriale insieme all’Amministrazione Comunale, ATS e ASST Nordmilano.
È possibile avere ulteriori informazioni scrivendo a
(nella foto il centro polifunzionale di Sant’Eusebio)