Assistenza per i malati covid, da Cinisello si prova (in ritardo) a riorganizzarla
C’è bisogno di fare di più, perché l’assistenza sanitaria di base e domiciliare ha dimostrato lacune e insufficienze, soprattuto alla lunga prova del covid-19. In Lombardia le Usca (unità speciali di comunità assistenziale) ovvero dottori e infermieri che dovrebbero curare i pazienti a casa, dovrebbbero essere almeno 200 ma ad oggi non sono state tutte attivate. Numeri che parlano di una situazione di difficoltà per la sanità territoriale lombarda e che vede i comuni in difficoltà nel fornire risposte a roblemi strutturali.
Cinisello Balsamo cerca di riorganizzare la macchina degli aiuti. Forse con un po’ di ritardo le istituzioni locali si sono messe in moto ed ora è pronto per partire il servizio di assistenza per le persone fragili ammalate di covid e i famigliari positivi. Si tratta del cosiddetto “Protocollo di Assistenza Domiciliare Integrata Covid” che dovrebbe prendere forma in azioni concrete e condivise da altri soggetti come ATS Milano, ASST Nord Milano, l’Azienda partecipata “Insieme per il Sociale” e i Servizi Sociali degli altri comuni di Ambito quali Cormano, Bresso e Cusano Milanino.
Gli obiettivi parlano di una presa in carico rapida del paziente entro le 24 ore, definendo con puntualità le responsabilità e i compiti dei soggetti coinvolti: i Servizi Sociali dei quattro Comuni, il Servizio Infermieristico di Comunità, i medici di medicina generale, il personale che gestisce i diversi Servizi di Assistenza Domiciliare per anziani, disabili e altre persone fragili.
Con diverse fasi previste: si parte dalla raccolta delle segnalazioni e dalla definizione dell’iter diagnostico o terapeutico necessario per arrivare poi alla programmazione dei diversi interventi che possono essere di tipo infermieristico domiciliare, di supporto psicosociale o legato alla fornitura di pasti a domicilio. Un servizio necessario destinato a colmare diverse lacune della sanità territoriale registrata in quest’ultimo anno.
Ma la giunta di Cinisello evita accauratamente di polemizzare con Regione Lombardia, responsabile della sanità. “In questi mesi di pandemia, a fronte di utenti che hanno preferito sospendere momentaneamente il servizio di assistenza domiciliare poiché sostenuti da una buona rete familiare, sono state diverse le richieste intervento per persone fragili con sintomatologia C oppvisure in isolamento per la presenza di familiari positivi. Così come altrettanto significative sono state le richieste da parte di soggetti bisognosi di protezione sociale a seguito della crisi economica che ha prodotto nuove povertà – ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali, Valeria De Cicco che ha seguito in prima persona l’iter di definizione del Protocollo -. “Ciò ci ha messi di fronte alla necessità di un ripensamento e di una nuova riformulazione dei servizi sociali forniti. Questo Protocollo è il frutto di un importante lavoro di coordinamento e di forte integrazione tra interventi di natura sanitaria e socio assistenziali prestati da Istituzioni diverse”.