L’Università della Terza età resiste alla pandemia, anche in Dad
L’Università della Terza età (U.T.E) che a Sesto ha sede in via Risorgimento 90 e che conta circa 900 iscritti l’anno e un’età media di 70 anni, ha dovuto reinventarsi durante questa situazione pandemica. “Ci sono state due U.T.E”, dice il rettore Claudio Gazzola, “una prima del Covid con circa 900 scritti e con un’offerta di 80 corsi e una post Covid”. Con l’avvento della pandemia l’Università ha dovuto dimezzare i posti e a, partire da settembre 2020, conta 485 iscritti. L’anno accademico è suddiviso in tre trimestri ognuno dei quali presenta un’offerta didattica di oltre 20/25 corsi.
Con la prima zona rossa, a novembre, l’Università è passata integralmente alla didattica a distanza con tutte le problematiche e difficoltà connesse all’utenza in su con gli anni. Dopo aver seguito e fornito assistenza agli iscritti e ai docenti e un primo periodo di assestamento, i risultati di questa nuova modalità sono stati incoraggianti e si è registrata una presenza fissa settimanale ai corsi del 70%, circa 400 persone. Nel secondo trimestre l’Università si è organizzata ancora meglio e lunedì 29 inizierà il terzo e ultimo che si protrarrà fino a metà giugno.
I problemi rilevati, come è semplice dedurre, sono stati legati alla dotazione di computer del pubblico anziano e alla scarsa o assente connessione internet. I docenti, tutti volontari, che avevano difficoltà a trasmettere le lezioni da casa, hanno potuto recarsi in sede ed essere lì assistiti e utilizzare apparecchi più performanti. Agli iscritti è stato mandato un tutorial insieme a tutte le istruzioni per collegarsi ed è stata utilizzata la piattaforma Meet alla quale è semplice accedere e che non richiede di scaricare o installare nulla. L’Università, inoltre, sfruttando le possibilità offerte dalla didattica a distanza, ha anche coinvolto a partecipare alle lezioni i residenti della casa per anziani Pelucca in via Campanella.
Le parole di Claudio Gazzola sono incoraggianti e guardano al futuro: “un’esperienza positiva e della quale fare tesoro. La buona volontà di tutti ha permesso di superare le distanze. Dall’anno prossimo gli over 60 dovrebbero essere tutti vaccinati e speriamo di poter riprendere in presenza a partire da ottobre per l’importanza della socialità, ma sicuramente proseguiremo con la didattica mista erogando una trentina di corsi online all’anno. Abbiamo e stiamo accumulando un nuovo bagaglio di esperienze e conoscenze, investiremo e ci miglioreremo, perché sarebbe un peccato non estendere tutto ciò al servizio di chi non può recarsi fisicamente nei luoghi dell’Università”. Il rettore sottolinea che tutti gli anni verso la fine del trimestre si registra sempre un calo nella partecipazione che quest’anno non c’è stato; un dato importante per capire quanto sia fondamentale avere un appuntamento e degli impegni che non facciano sentire soli e inattivi gli anziani. “Bisogna seguirli e stimolarli”, conclude il rettore.