Enrica Brambilla, la “mamma” degli asili nido. Sempre dalla parte dei più deboli
di Daniela Gasparini
Enrica Brambilla ci ha lasciato. In molti la ricordiamo perché è stata una persona pubblica che ha lavorato per decenni in Comune, ma vorrei raccontare di lei per chi non l’ha conosciuta, perché è stata una persona che ha donato tempo e intelligenza, per realizzare e gestire molti dei servizi pubblici di cui oggi ancora tutti godono.
Enrica era una donna che ha donato molto alla città in cui era nata, era una orgogliosa “balsamese”. Oltre alla cura degli affetti familiari, ha saputo offrire, con il proprio lavoro, opportunità a molti.
Era una dirigente pubblica che aveva saputo creare una squadra di persone, che prendendo esempio da lei, vivevano il proprio tempo di lavoro in modo speciale, un po’ come una missione per l’intera comunità. E anche grazie alla sua capacità manageriale era riuscita a gestire un settore molto complesso come i servizi sociali, con il suo giustizia, senza assistenzialismo e con un chiaro concetto di diritti e doveri, soprattutto e sempre anche con grande umanità.
Enrica stava dalla parte dei più deboli e spesso rappresentava i loro bisogni con più forza dei politici che governavano la città. Me la ricordo arrabbiata e rossa in volto quando non venivano date le giuste attenzioni a coloro che ne avevano più bisogno. Con lei, negli anni ‘80, ho potuto vivere i miei anni di assessore ai servizi sociali in un gruppo di persone che credevano in ciò che facevano e che si entusiasmavano quando riuscivamo a raggiungere gli obiettivi che insieme ci eravamo prefissati. E di servizi e progetti ne abbiamo realizzanti tanti: servizi per gli anziani (dall’assistenza domiciliare, alla vacanze estive, al ballo in Villa Ghirlanda); servizi in sostegno a giovani e famiglie (l’educativa da strada, i centri per adolescenti presso le scuole, l’affido familiare; i centri di aggregazione giovanile in via Cilea, alla Crocetta e Campo dei Fiori; il progetto socio educativo Sant’Eusebio; gli scambi tra giovani di Cinisello con giovani di Praga10 e Rubì; le settimane azzurre a Pietra Ligure e ai Corni di Canzo; la solidarietà con i minatori del Galles, i centri estivi, l’inserimento lavorativo dei disabili, il sostegno alle cooperative sociali e tanto altro.
Voglio ricordare che Enrica era stata anche la “mamma” degli asili nido, infatti nel 1971 aveva dato avvio ad un servizio che non era riconosciuto e finanziato da nessuna legge. Grazie alla lungimiranza politica del sindaco Enea Cerquetti e dell’assessora Rosetta Ottonello e alla capacità organizzativa di Enrica, Cinisello Balsamo fu capace di costruire un modello educativo che fece da battistrada per la successiva legge e per gli asili nido aperti successivamente in tutta Italia.
Una volta pensionata, da volontaria, ha continuato il suo impegno civile e sociale mettendo a disposizione la grande esperienza nel consiglio di amministrazione della Fondazione Martinelli. Per tanti anni ha seguito la RSA prendendosi cura degli anziani e migliorando i servizi e le prestazioni offerte.
Enrica non c’è più, ma sarà sempre nei ricordi di chi l’ha conosciuta, di chi ha avuto da lei una mano nei momenti difficili, nelle persone che con lei hanno camminato a fianco. Grazie Enrica per quello che ci hai donato. Non ti dimenticheremo, non ti dimenticherò.
Un commento
Combattiva, amorevole, attenta, tenace. Capace di sostenere i colleghi con affetto e altrettanta fermezza.
I miei 10 anni di lavoro fianco a fianco con lei hanno lasciato un segno forte nei nidi di Cinisello Balsamo.
Enrica c’era, c’è e ci sarà sempre!