Con una cerimonia i sindaci spengono il vecchio inceneritore. Al via la Biopiattaforma Cap
Si è tenuta questa mattina la cerimonia di spegnimento del forno inceneritore di Sesto, attivo dal 2001. Il progetto della Biopiattaforma, con a capo la Cap Holding, avrà due linee di produzione e si occuperà di convertire le 65000 tonnellate di fanghi, prodotti ogni anno dai 40 depuratori dell’area metropolitana, per il 75% in energia per il teleriscaldamento e per il 25% in fertilizzante. Presenti le alte cariche del territorio. Il primo a salire sul palco è stato il sindaco di Sesto che ha parlato di “rilancio del Paese, basato sulla grande sfida della transizione ecologica posta di recente dal governo Draghi, che deve partire dai territori”. “Siamo orgogliosi, oggi, di partire proprio da Sesto San Giovanni”.
La Biopiattaforma, ricordiamo, sarà l’unica in Italia e una delle più all’avanguardia in tutta Europa. E’ stata poi la volta del sindaco di Arese, Michela Palestra, presente in qualità di sindaco delegato della città metropolitana, che ha espresso la sua ammirazione per il “coraggio rispetto alle scelte. Le sfide nuove inducono paura, che in questo caso è stata affrontata e superata a livello politico e imprenditoriale”. Aggiunge inoltre che “questa trasformazione coraggiosa non è stata semplicemente imposta, ma spiegata ai cittadini”, molti dei quali sono stati coinvolti nel Rab, attraverso le associazioni. Infine conclude: “questo è un cappello di innovazione e traino; il ciclo virtuoso dei rifiuti che non vanno visti solo come scarto, ma come opportunità per creare un ciclo di economia sostenibile. Spetta a noi la responsabilità di consegnare ai nostri figli e alle nuove generazioni un mondo migliore”.
L’assessore all’ambiente e al clima di Regione Lombardia ha poi letto il messaggio di saluto di Attilio Fontana, che non ha potuto essere presente alla cerimonia. L’assessore Raffaele Cattaneo ha sottolineato l’importanza fondamentale “dell’alleanza tra tecnologia, imprese e ambiente. Quest’ultimo è il nuovo orizzonte di sviluppo. Siamo orgogliosi di essere all’avanguardia in tutta Europa, non solo in Lombardia. La forza della nostra regione in questi venticinque anni è stato superare l’idea del rifiuto come qualcosa da buttare, ma a cui dare nuova vita e la Lombardia ha avuto il coraggio di costruire gli impianti necessari per fare ciò”. Conclude: “spegniamo il forno inceneritore, ma accendiamo un nuovo percorso che porterà verso la Biopiattaforma”.
Ultimo a prendere parola è stato il presidente di Cap, Alessandro Russo, che dopo aver ringraziato le persone di Cap, dagli ingegneri ai manager, che hanno pensato e reso possibile il progetto, assicura che, con la nuova acquisizione, come già stipulato negli accordi, verrà garantita la salvaguardia occupazionale di tutto il personale Core, ex proprietario del forno. “Entro dicembre di quest’anno, dopo un periodo di cassa integrazione, tutti avranno una loro attività all’interno del Gruppo Cap”. Le tempistiche per l’apertura delle due linee della biopiattaforma saranno; a dicembre 2022 l’inaugurazione della prima e a marzo dell’anno successivo, la seconda. “Abbiamo aspettato cinque anni per avere i permessi e ce ne metteremo solo due a costruire, ma è giusto che sia così”, dice Russo, aggiungendo che “economia circolare fa rima con impianti da realizzare perché se vogliamo cambiare dobbiamo necessariamente prendere gli impianti esistenti e ripensarli da zero e sula base di questo fare grandi investimenti. Fa rima anche con politiche economiche, infatti tutta questa partita cuba un vantaggio economico per tutti i cittadini di Sesto”.
La cerimonia si è poi conclusa con il formale spegnimento del forno che ha emesso un’ultima fumata blu nel cielo di Sesto.