Gli ortodossi di Cinisello si preparano a festeggiare la loro Pasqua
Presto, a Cinisello e nel resto del mondo, si festeggerà la Pasqua ortodossa. Ce lo racconta Letizia Svaluto, di origine rumena, trasferitasi a Cinisello ormai da molti anni. La comunità rumena a Cinisello conta ben oltre 3.200 famiglie.
“La regola con la quale viene calcolato il giorno della Pasqua ortodossa è stata stabilita nell’anno 325 d.c.. Ogni anno viene festeggiata nella domenica subito dopo la prima luna piena, dopo l’equinozio di primavera, quest’anno la Pasqua cadrà quindi il 2 maggio. La Pasqua è il più importante momento religioso dell’anno.
I bambini la vivono come un giorno di grande felicità in quanto, la tradizione vuole che essi ricevano un abito e delle scarpe nuove e che si rechino dai propri parenti che gli doneranno delle uova rosse, attorno alle quali, in Romania, ruota tutta la tradizione pasquale. La leggenda popolare narra infatti che Maria Maddalena portò una cesta di uova sotto la croce dove Gesù era stato crocifisso e che dalle sue ferite, caddero delle gocce di sangue sulle uova, colorandole, da qui il loro colore rosso con cui vengono dipinte. In altre zone della Romania, invece le uova vengono disegnate (ouă încondeiate) cosa che negli anni è diventata una vera e propria arte. Ogni disegno, ogni punto, ogni riga, che le donne fanno con pazienza e dedizione sulle uova, ha un significato.
L’uovo è simbolo di nuova vita: la risurrezione. Nei 40 giorni che precedono la Pasqua e ancor di più nella “settimana della passione” si osserva il digiuno da carne, pesce, latte e al giovedì, giornata dedicata alla lettura dei vangeli, si preparano le uova dipinte che verranno poi consumate nel pranzo della domenica, giornata di festa importantissima, in cui si celebra la famosa “battaglia delle uova”.
Secondo la tradizione, la messa per la Pasqua dura tutta la notte del sabato. Dopo la mezzanotte, con in mano la croce ed una candela accesa, il parroco esce dalla chiesa e insieme ai fedeli compie per tre volte un giro attorno ad essa. Al rientro in chiesa egli pronuncia le parole “Cristos a înviat!” Cristo è risorto, a cui tutti rispondono: “Adevărat a înviat!”, è vero che è risorto! Questa espressione, resterà il saluto per i fedeli della comunità per quaranta giorni. Nelle primissime ore della mattina il parroco proclama: Veniti si luați lumină (venite a prendere la luce), invitandoli tutti ad accendere la loro candela che verrà poi portata accesa fino a casa (segno di buon auspicio).
Questa candela viene tenuta per tutto l’anno e viene accesa nei casi di malattia. Il giorno di Pasquetta invece, a seconda della zona, viene festeggiato in modo diverso: in Transilvania per esempio, i ragazzi del villaggio fanno visita alle ragazze e alle giovani donne, “profumandole” spruzzando loro del profumo perché considerate fiori freschi che germogliano con la primavera, che per i rumeni è periodo pasquale. Spostandoci invece verso il sud della Romania, attraversando i Carpazi, l’uso comune è quello di prendere letteralmente a secchiate d’acqua le ragazze che escono dalla chiesa, sempre perchè considerate fiori di cui prendersi cura e da non far appassire”.
Auguri dunque a tutti gli ortodossi che si apprestano a vivere questa settimana Santa e a festeggiare la Pasqua ortodossa.