Sesto, asilo Croce: continuano i problemi di gestione
“Per l’amministrazione comunale, le famiglie ed i bambini dei Servizi socioeducativi comunali non sono una priorità! Infatti, pur avendo pianificato da tempo i lavori del nido Croce il servizio è in balia degli eventi e il risultato è improvvisazione!”. Inizia così il post pubblicato dal PD sui social a tema asili nidi. Poco meno di dieci giorni fa il partito aveva denunciato la mal gestione comunale dei nidi della città, in particolare il nido Croce, in via Don Minzoni, rimasto senza due educatrici e con un orario di uscita dei bambini anticipato. L’assessora Roberta Pizzochera aveva smentito queste accuse, ma sembra che i problemi persistano.
“Prima è stata annunciata la riduzione del Servizio alle 16:30 e, soltanto dopo la pressante richiesta di ripristinarlo fino alle 18:00, il Comune ha in prima istanza risposto che non era possibile, per arrivare a cambiare idea in pochi giorni. Il Servizio al momento è in precario equilibrio, una sola educatrice è stata aggiunta (non due come sbandierato dall’assessora sui social) e le educatrici del comune hanno le ferie bloccate per garantire la copertura”.
Oltre a quanto sopra, il partito aggiunge anche che il Croce è stato trasferito nella sede di Piccoli e Grandi, in Via Tonale, e che questa nuova struttura è inadatta ad ospitare un nido in sicurezza perchè non vengono garantite le bolle e i bimbi, di bolle diverse, dormono in stanze comunicanti, per la presenza di spazi, troppo ampi e con arredi inadeguati, e infine per la mancanza della porta di sicurezza.
In merito a queste carenze il PD scrive che: “I Servizi socioeducativi devono rispondere a criteri di quantità (orario) per soddisfare le esigenze di conciliazione delle famiglie, e a criteri di qualità (educatrici preparate, aggiornate, motivate, strutture adeguate e sicure) nell’età tanto delicata della primissima infanzia. Riteniamo che questa Amministrazione improvvisi azioni e soluzioni, facendo sospettare la volontà di voler lasciare peggiorare le cose per poi esternalizzarle, oppure si disinteressa, o si mostra inadeguata, bruciando un prestigioso patrimonio decennale della nostra città”.