L’antica chiesetta e il restauro che rivela nuove scoperte
di Chiara Bozzi – archeologa, dottoranda di ricerca Università Ca’ Foscari – Aix-Marseille Université
Si sono da poco conclusi i lavori di restauro e di messa in sicurezza della facciata della chiesetta di S. Eusebio che hanno svelato, al di sotto dell’intonaco, un rivestimento più antico che ha da subito attirato l’attenzione degli esperti e degli abitanti del quartiere. Per questo motivo abbiamo deciso di intervistare gli architetti Giovanni Merli, progettista e direttore dei lavori – titolare dello Studio Conca Merli Architetti Associati – e Simone Martino, suo collaboratore, che ha seguito i lavori di restauro sul campo.
Per quale motivo sono stati realizzati questi interventi di restauro?
L’esigenza era quella di mettere in sicurezza l’edificio. Purtroppo l’ultimo restauro realizzato negli anni ’90 aveva comportato la stesura di uno spesso strato di intonaco cementizio, che aveva iniziato a fessurarsi e a distaccarsi progressivamente, soprattutto proprio dalla facciata della chiesetta. Il Parroco di S. Eusebio, don Luciano Garlappi, temeva giustamente per l’incolumità dei suoi fedeli. Per questo motivo, ottenuti i necessari permessi dalla Curia e dalla Soprintendenza Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano, il nostro studio di architetti ha redatto un progetto di restauro e ha avviato il cantiere, con la collaborazione dell’impresa G.F. Marcato di San Giuliano Milanese, specializzata proprio in restauri. La priorità era sicuramente la messa in sicurezza della facciata, ma bisognava anche intervenire sulle altre superfici esterne della chiesetta.
Che genere di lavori sono stati effettuati finora e come procederanno?
Per prima cosa è stato rimosso uno strato di intonaco dello spessore di 10-15 cm dalla facciata della chiesetta, scoprendo i resti di una decorazione più antica. Gli interventi di restauro e di risistemazione sono stati eseguiti anche lungo il muro sud della chiesetta, dove erano state precedentemente lasciate alcune aperture “estetiche” nell’intonaco, che dovevano lasciare a vista la struttura muraria in ciottoli ma che erano anch’esse molto danneggiate. Successivamente si è intervenuti sul rivestimento dell’abside. In questi giorni ci si sta spostando sul campanile, che sarà oggetto dei prossimi interventi di restauro. Tutte le attività che sono state svolte hanno riguardato le superfici esterne della chiesetta e la loro messa in sicurezza. L’Amministrazione comunale di Cinisello Balsamo ha dimostrato da subito interesse nell’esecuzione di questi lavori, in particolare l’Ufficio Tecnico – soprattutto nella persona di Alessandro Martire – si è sempre dimostrato partecipe e collaborativo.
Ci parlate un po’ della scoperta della facciata più antica?
A seguito della rimozione dell’intonaco cementizio, in adiacenza alla finestra che si trova al di sopra dell’ingresso e negli angoli della facciata sono venute alla luce alcune porzioni di una facciata più antica, caratterizzata dalla presenza di strisce di colore rosa e azzurro, molto sbiaditi. Questa interessantissima scoperta è stata da subito seguita dall’architetta Federica Cavalleri della Soprintendenza, che ha svolto diversi sopralluoghi presso la chiesetta per monitorare lo stato dei lavori. È interessante notare che anche in occasione dei lavori di restauro della chiesa di S. Ambrogio a Cinisello, realizzati circa dieci anni fa dal nostro studio (sempre in collaborazione con
l’impresa G.F. Marcato), la facciata di colore “giallo Milano” ricopriva una precedente colorazione di colore rosa. Si tratta di una bella coincidenza! Tornando a S. Eusebio, insieme alla Soprintendenza si è scelto di ripristinare la decorazione a fasce della facciata della chiesetta, mantenendo le parti originali ancora conservate e integrando la decorazione geometrica a fasce con tinte di colore leggermente più tenue, per non alterare troppo l’aspetto dell’edificio. Si è trattato di un vero e proprio lavoro di squadra, svolto con la Soprintendenza, di cui siamo molto soddisfatti. Intorno alla finestrella abbiamo deciso di non aggiungere una decorazione particolare, perché non abbiamo trovato tracce più antiche che potessero supportare un’ipotesi ricostruttiva plausibile.
Per concludere: i lavori di restauro hanno svelato la presenza di una decorazione inedita della facciata, documentata da un’immaginetta votiva dell’Ottocento, in cui si vede la chiesetta ancora priva della sacrestia e del campanile (realizzato nel 1879). Probabilmente alla fine di quel secolo alcuni restauri hanno coperto con l’intonaco questa decorazione a fasce, di cui si era persa la memoria fino ad oggi. Passano gli anni ma la chiesetta di S. Eusebio riserva sempre delle sorprese!