Partite IVA, assessorato e “fatturato” elettorale
“Il Movimento Autonomi e Partite IVA intende rappresentare i milioni di persone che fanno parte del mondo produttivo duramente provato dalla burocrazia e,oggi, (la punteggiatura non è nostra) dall’emergenza pandemica”. E’ un’opzione che il Comune di Cinisello Balsamo, ha voluto incorporare costituendo uno specifico Assessorato. “Ho accolto subito la richiesta del Movimento Autonomi e Partite iva e ho assunto la delega del nuovo Assessorato specifico, non esistente nelle deleghe attualmente assegnate, riconoscendone l’importanza. Le proposte che mi sono state presentate sono concrete e le ho condivise e sottoscritte. Parliamo di un’iniziativa lodevole e strategica, soprattutto in un momento difficile come questo”, ha dichiarato il sindaco Giacomo Ghilardi.
Chi conosce la vita dei titolari di partita IVA, sa bene quali sono le molte cose che ricadono su chi ha scelto (o è costretto) a ricorrere ad una forma di prestazione lavorativa, assai frequentemente, tutt’altro che autonoma. Da lavoro subordinato tout court, diremmo. Tra le cose scritte nel comunicato del Comune si annuncia “La realizzazione di un vero e proprio Sportello di ascolto delle istanze di Autonomi e Partite iva, dove rivolgersi per ogni tipo di richiesta e dove trovare informazioni” Insomma la promessa di offrire una sponda, un aiuto. “Per alleggerire la burocrazia” si dice. Bene.
Domandiamo: ci si dovrà iscrivere al Movimento sunnominato (altri soldi oltre le obbligatorie adesioni ai vari albi professionali) o vi saranno dei funzionari comunali preposti a favorire la gratuita compilazione delle pratiche? Poiché Movimento, supponiamo, darà battaglia nelle sedi istituzionali nazionali (pensiamo: diritti per malattia, ferie, maternità, disoccupazione) che funzione avrà un assessorato comunale? Di sezione decentrata del Movimento?
Sappiamo com’è dura la vita dei singoli lavoratori a partita IVA. Quante siano le loro incombenze, mentre si arrabattano correndo in ogni dove e con il fiato sempre più corto: dar da mangiare ai figli e farli studiare; pagare l’affitto; pagare le bollette; anticipare soldi per la strumentazione utile allo svolgimento della loro professione; onorare le scadenze con l’Agenzia delle Entrate. Una sequenza alla quale mensilmente bisogna far fronte, senza se e senza ma.
Che aiuto concreto (risorse, intendiamo) potrà venire al titolare di Partita Iva che non riuscirà a coprire uno di questi mandati? Verrà aiutato e in soldoni? A dirla tutta, l’operazione Movimento Partite Iva-Assessorato appare più come una manovra politica e una furbata, il cui unico e utile “fatturato” sul quale puntare sarà quello elettorale.