Teatro, il Gruppo di Giò rischia lo sfratto. Appello per salvarlo
di Emanuele Lavizzari
Un’associazione culturale con una vocazione teatrale, che propone attività ludico-ricreative e che rappresenta un importante punto di aggregazione sociale, deve affrontare le difficoltà che accomunano numerose realtà senza fini di lucro in questo periodo di restrizioni legate alla pandemia. Il Gruppo di Giò, nato nella nostra città nella seconda metà degli anni Novanta per volontà di alcuni genitori e insegnanti della Scuola Primaria Carlo Villa, rischia di ritrovarsi fra alcuni mesi senza una sede.
Una compagnia teatrale, sorta per realizzare uno spettacolo per i bambini dell’istituto, ha continuato con competenza ed entusiasmo la propria attività nel corso degli anni. Mossi dall’ideale di cultura come bene comune, l’associazione ha fornito nel corso di oltre un ventennio un contributo rilevante per la crescita socioculturale del nostro territorio. Sono davvero numerosissime le iniziative che hanno preso forma: un progetto di doposcuola, l’organizzazione e la gestione di una rassegna di teatro amatoriale, spettacoli teatrali per gli alunni di tutte le fasce d’età e per adulti, animazione di strada per le vie cittadine, laboratori artistici, creativi, di arte-terapia e di riuso e riciclo, creazioni di opere d’arte collettive, interventi di teatro-terapia presso reparti oncologici ospedalieri ed esibizioni a Milano e in alcune città dell’hinterland.
Questo e molto altro ancora rappresenta il lungo elenco di progetti che il Gruppo di Giò ha portato avanti e negli ultimi anni l’associazione ha dedicato attenzione nei propri spettacoli inediti anche a temi di rilevanza sociale come la violenza contro le donne, la resistenza partigiana e i fenomeni migratori. Nicoletta Pane, una tra i responsabili delle diverse iniziative del gruppo, si è fatta portavoce per sottolineare le criticità che stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di questa operosa realtà culturale. Sono ormai parecchi i mesi di chiusura forzata a causa del blocco delle attività artistiche in presenza e alla mancanza di entrate si somma la morosità di un altro organismo associativo, che non ha più versato il proprio contributo per le spese condominiali e di affitto della sede di via Luini 16, spazio condiviso fra i due gruppi.
A questo si aggiungono le incognite sulla riapertura e la scadenza a fine giugno del contratto di locazione. L’immobile è una proprietà comunale e l’amministrazione cittadina si è resa disponibile per reperire un altro luogo o concedere eventualmente una proroga del contratto di affitto, con l’auspicio da parte dei soci di ricevere un aiuto anche per il recupero del credito. L’appello del Gruppo di Giò alla cittadinanza è quello di sostenerlo, aderendo ai laboratori artistici nel periodo di giugno e luglio rivolti a bambini e ragazzi (informazioni disponibili sulla pagina Facebook che porta lo stesso nome dell’associazione), ma anche di farsi avanti nel caso in cui qualcuno avesse un immobile a disposizione per condividere non solo uno spazio fisico ma pure quei valori da sempre trasmessi da questa realtà con passione e impegno.