Il sindaco boccia la moschea: “Sesto non sarà La Mecca d’Italia”
“I sestesi possono stare tranquilli. Lo abbiamo già detto molte volte e ieri lo abbiamo ribadito: a Sesto San Giovanni, con noi, non verrà costruita la moschea”. Queste le parole con cui il sindaco Di Stefano comunica il no alla realizzazione del luogo di culto, tema trattato ieri sera, in Consiglio comunale, durante l’approvazione del piano di governo del territorio (Pgt). Dopo anni di botta e risposta politici, di sentenze, di accuse e di prese di posizioni, il Covid e l’emergenza sanitaria avevano di fatto congelato il tema della realizzazione della moschea più grande d’Italia.
“Se la sinistra voleva trasformare Sesto San Giovanni nella Mecca del Nord Italia con la grande moschea da 2.450 metri quadrati, noi pensiamo prima ai sestesi e facciamo valere legalità e trasparenza, due valori che per noi non sono negoziabili”, aggiunge il primo cittadino. Inoltre specifica anche che per quanto concerne la realizzazione di nuovi luoghi di culto si è deciso; di fissare a 10 metri l’altezza massima degli edifici (senza minareti), di aumentare del 200% la dotazione dei parcheggi rispetto alla superficie dell’immobile, di fissare il volume complessivo a 700 metri quadrati, massimo 300 persone e di vietare spazi per dopo lavoro, biblioteche, commerciali. Al termine dell’elenco di decisioni prese per il “bene dei sestesi” dichiara esplicitamente che “con queste linee guida, che rispettano in pieno la legge regionale sulle attrezzature religiose, la grande moschea non vedrà mai la luce”.
Inoltre, continua attaccando “chi fa finta di non capire e si diverte a veicolare notizie false e screditanti, che nel dicembre del 2019 il Consiglio di Stato ha confermato la decisione già presa dal Comune, ovvero che nella nostra città non verrà costruita nessuna moschea. I giudici hanno inoltre ribadito che la comunità islamica è decaduta dal permesso di costruire e hanno confermato anche che non ha versato 320mila euro, un debito contratto coi contribuenti sestesi”. È giusto, però, ricordare a sindaco e cittadini, che il Consiglio di Stato nel 2019 aveva emesso la seguente sentenza: “Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale in parte accoglie, in parte respinge, in parte dichiara inammissibile l’appello principale”, e ancora, il Consiglio precisava che tutte le questioni riguardanti la convenzione urbanistica “andrebbero invece esaminate nell’ambito della ponderazione degli interessi (quelli della libertà di culto), che invece è del tutto mancata in sede di adozione del provvedimento di decadenza e in genere nei provvedimenti comunali impugnati”.
Di Stefano conclude il suo annuncio della non realizzazione con queste parole: “Si mettano il cuore in pace i professionisti della disinformazione di sinistra: con noi Sesto non diventerà mai la Mecca d’Italia”.