Opere, mostre e impegno. Storia dell’amore di Cinisello per l’arte
La nostra è una città dove la passione per la pittura e la scultura ha coinvolto moltissime persone; ne sono testimonianza alcune opere artistiche che impreziosiscono Cinisello Balsamo e le numerose mostre organizzate negli anni, in particolare la Mostra nazionale di pittura contemporanea – Premio Cinisello Balsamo organizzata per la prima volta nel 1961 in occasione del centenario dell’Unita d’Italia. Il sindaco di allora, Aldo Raimondi, all’inaugurazione sottolineava come fosse “necessaria la formazione di un ambiente stimolante atto ad acuire le attitudini creative dei gruppi sociali e degli individui”. Il catalogo della quarta edizione della mostra aveva potuto contare su una firma di rilievo del mondo culturale, Giorgio Bocca, che scriveva: “Io credo che mentiremmo se a proposito di questa mostra parlassimo di amore popolare per la pittura. Il semplice miracolo, direi, della sua esistenza è già la prova di un impegno vasto e terribile: salvare le nuove città dall’anonimato e dalla degradazione delle città dormitorio, creare degli interessi, delle speranze, delle consolazioni in esse e non altrove”.
Abbiamo già parlato su queste pagine di quanto fosse impegnativo per gli amministratori di allora fronteggiare i grandi problemi di una città in forte espansione demografica; ma nonostante le emergenze, si guardava oltre, per creare opportunità di espressione artistica in svariati campi. Quella fu una mostra di grande importanza, per rendersene conto basta leggere i nomi dei componenti del Comitato d’onore (i presidenti di Camera e Senato e importanti personalità locali) e della giuria (Aligi Sassu, Renato Guttuso, solo per citarne alcuni). Una rassegna di pittura italiana a cavallo del secondo Novecento: pittura informale, neoastrattismo, espressionismo, pop art; dando anche spazio a giovani artisti che cercavano di emergere. Della giuria faceva parte anche Leonardo Spreafico, un importante pittore lombardo che aveva scelto Cinisello Balsamo come sua residenza e non fu il solo a fare questa scelta perché, nonostante gli stereotipi, questo era un comune che richiamava non solo lavoratori, ma anche persone attratte dal desiderio di respirare il fermento culturale che stava emergendo nella nostra città.
Negli anni a seguire tanti furono i gruppi o le associazioni a cui diedero vita gli artisti locali.
Un’associazione storica è il Cinis Aeli, fondata nel 1964 da un gruppo di giovani che si era staccato dal Circolo studentesco Il portachiavi, nato nel 1960. Figura di riferimento: Roberto Megliani. Le iniziative promosse riguardavano diversi ambiti: musica, fotografia, cineforum, ma in modo particolare pittura, con la promozione di concorsi e mostre di un certo rilievo, come quella dedicata a Valmore Grazioli, accompagnata dalla musica di artisti de La Scala, o quella dei pittori naïf.
Nel 1971 venne costituito il gruppo di artisti denominato I 4 di Cinisello (composto da Daniele Colombo, Giovanna De Lasio, Giovanni Morzenti, Ettore Moro) che, pur nelle diversità stilistiche, definì un programma per arrivare a produrre opere collettive che riuscissero a comunicare con il pubblico attraverso uno stile realistico. Basti citare Arcobaleno, uno dei loro pannelli giganti che proponeva un tema ecologico, al quale ne fecero seguito altri. Nel 1978 fu allestita una grande mostra al Museo della Scienza e della Tecnica che fece conseguire al gruppo riconoscimenti in campo nazionale e internazionale. In seguito, uno degli artisti lasciò il gruppo ma se ne aggiunsero altri e fu così che il nome cambiò in I 4 più 4 di Cinisello. Lavorarono individualmente, ma con una forte coesione di gruppo. Nella Galleria di via IV Novembre si allestivano mostre e si organizzavano dibattiti fino allo scioglimento del gruppo nel 1981.
Nel frattempo, nel 1976, era stato aperto un altro spazio per le mostre, la Galleria Deledda e, nel 1985, in via Libertà 122, la Galleria Il Poliedro, voluta da artisti come Fiorenza Valenti, Renzo Calzavara e Gianni Gregori, presidente Lino Pollara.
Nel 1980 un gruppo di pittori decise di istituire una Scuola di Nudo con l’appoggio dell’artista Giacomo Colombini, ottenendo i locali della vecchia Scuola Cadorna dal Comune e la disponibilità all’insegnamento dai maestri Gadola e Toscano.
Sempre nel 1980 sorsero altre iniziative come il Gruppo Pittori Giuseppe Gorni, costituito da alcuni soci del Circolo Pablo Neruda; il Circolo che da sempre promuove corsi di pittura per adulti e bambini e corsi di ceramica creativa.
Nel 1996 nacque Armonie e dissonanze, un sodalizio pittorico tutto al femminile, guidato dall’insegnante Elvira Pozzati, costituito inizialmente da sei donne, tra le quali Anna Maria Belli. Tutte donne accomunate dallo stesso modo di interpretare l’arte, intesa come veicolo di emozioni, come possibilità di liberare i sentimenti ed esprimere il proprio vissuto.
Sempre nell’ambito del Pablo Neruda, nel 1997 venne fondata l’Associazione Arte Duemila; un gruppo di amici e appassionati, soprattutto nel campo dell’arte figurativa, tra i quali Magdalena Grandi e Giorgio Amoresano.
Un’altra persona molto attiva in campo artistico è Luciano Prezzati; organizzatore di mostre che richiamano un pubblico selezionato e attento, come quella dedicata alle opere di Cascella. Prezzati ha rivestito spesso il ruolo di consulente per concorsi e mostre organizzate dal Comune.
In conclusione, ci sarebbe un lungo elenco di artisti della nostra città da menzionare; ne citiamo solo alcuni le cui opere sono diventate parte integrante del patrimonio artistico della nostra città: Silvano Vismara, Leonardo Spreafico, Ada Rusconi, Giuseppe Gorni, Primo Cazzaniga, Nando Chiappa, Felice Fiorini.
Come scriveva il famoso critico d’arte Mario De Micheli “È la frequentazione con l’arte che permette di capire l’arte” e tanti nostri concittadini l’arte l’hanno frequentata, lo dimostra il fermento culturale che da sempre anima la nostra città.
Alberto Scurati, L’enciclopedia di Cinisello Balsamo. Gabriella Milanese, Vita culturale a Cinisello Balsamo.
Nella fotografia: Cinisello Balsamo, presentazione del Premio di Pittura. Da sinistra: il sindaco Aldo Raimondi, Leonardo Spreafico e ultimo don Massimo Pecora.