Polemiche dopo il summit di Assolombarda. “Sesto completamente dimenticata”
E’ proprio a Sesto che si è tenuta giovedì scorso l’Assemblea Generale di Assolombarda sulle aree Falck. Sotto lo slogan #Rigenerazione inizia una riqualificazione, attesa dal 1996, quando le ex acciaierie di Sesto San Giovanni rimasero dismesse, e finalmente in corso grazie al progetto portato avanti da Milanosesto, Prelios e Hines. “In questo luogo, oggi, in una fase davvero particolare delle nostre esistenze, non posso non pensare a Giovanni Falck, il primo presidente di Assolombarda del Dopoguerra, artefice della rinascita della nostra associazione, che nell’assemblea del 1946 esortava politica e istituzioni a realizzare tempestivamente un grande programma di opere di pubblica e immediata utilità per salvare le aziende e assicurare occupazione ai lavoratori”. Inizia così il discorso di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. Ci sono grandi opportunità per Milano, continua Spada. “Qui dove siamo ora, nell’area ex Falck, si sta realizzando la più grande bonifica dei terreni mai fatta da privati in Europa”.
Peccato che durante l’Assemblea tenutasi nella nostra città appunto, Sesto e i suoi rappresentanti istituzionali siano stati completamente messi da parte nel giorno in cui avrebbero dovuto essere protagonisti. L’incontro si è tenuto nelle ex aree Falck alla presenza di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di MilanoSesto, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Daniele Franco, ministro dell’Economia e delle Finanze, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, e Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. Nel merito della questione non è intervenuto il sindaco Di Stefano che ha solo commentato sui propri canali social: “Oggi, all’interno delle ex aree Falck, si terrà l’assemblea generale di Assolombarda. Le imprese ripartono da qui, dove è in corso la più importante riconversione urbana d’Europa. Sesto San Giovanni è ancora una volta protagonista nella ripartenza e nella ricostruzione dei territori. Eccellenze sanitarie e scientifiche, 24 ettari di verde pubblico, una stazione a ponte avveniristica, piste ciclo-pedonali, una nuova città nella città con residenze, uffici, negozi e servizi in cui vivranno e lavoreranno 20.000 persone. Sesto si proietta in un futuro internazionale, sempre più attrattiva e sostenibile dal punto di vista ambientale. Siamo orgogliosi di essere protagonisti di questo sviluppo epocale”.
Ha, invece, espresso la propria opinione la segreteria del partito dei Giovani Sestesi con il suo capogruppo Paolo Vino. “Altro che “padroni a casa nostra” come recitano gli slogan del sindaco leghista Di Stefano All’assemblea generale di Assolombarda la Giunta sestese era una semplice spettatrice. Praticamente assente, o quasi, solo a caccia di una comparsa. E la colpa è solo dell’Amministrazione stessa che, dopo quasi 5 anni, non è stata in grado di accreditarsi come interlocutore credibile di Milano-Sesto, società proprietaria delle aree ex Falck. Ho ascoltato con attenzione e registrato tutti gli interventi e mai, dico mai, è stato pronunciato per intero il nome della nostra città: Sesto San Giovanni. Come mai è stato rivolto un cenno all’Amministrazione che la governa – ha proseguito Vino –. Il tutto all’interno di un appuntamento importante a cui hanno preso parte e fatto gli onori di casa il Sindaco di Milano Beppe Sala e il Presidente della Regione Attilio Fontana. Anzi, ho provato una certa vergogna nell’osservare l’atteggiamento avuto dagli “assessori spettatori” che si sono accontentati di postare il solito selfie mentre l’avvocato Bonomi delineava il futuro prossimo della nostra città annunciando che lunedì prossimo prenderà il via il cantiere per la realizzazione stazione a ponte progettata da Renzo Piano, seguito a ruota da quello del San Raffaele. Quella giornata avrebbe dovuto rappresentare il rilancio della città e invece si è trasformata in una messa in scena mediocre da parte di questa Amministrazione”.