La giunta mette in vendita la casalbergo. Rivolta a sinistra
Polemiche a Sesto San Giovanni per la vendita da parte del comune della storica casalbergo. L’amministrazione ha infatti messo all’asta lo stabile di via Fognagnolo che per anni è stato rifugio per chi subiva uno sfratto in città. Nei piani dell’amministrazione di centordestra però arriva la vendita che provoca reazioni indignate. Come quella di Articolo Uno che lancia l’allarme sfratti, denunciando la drammatica mancanza di luoghi, come la calabergo per chi perde la casa.
“La vendita della casalbergo di via Fogagnolo – scrive Articolo Uno in una nota – che per anni ha svolto un’eccellente funzione di aiuto e sostegno a chi si trovava senza un tetto sopra la testa ha il sapore della continuazione della “vendetta” contro la città che il Sindaco Di Stefano e il suo vice Lamiranda portano avanti da quattro anni nel continuo impegno di impoverimento del nostro territorio e delle sue risorse; dopo aver cacciato dalla gestione la fondazione San Carlo ora mettono lo stabile all’asta incuranti, come è nel loro stile e nel loro sentire dei bisogni della città anche di fronte allo sblocco degli sfratti che andrà a toccare decine di famiglie in difficoltà”.
Anche Felcie Cagliani, espondente storico della sinistra sestese, polemizza contro l’amministrazione comunale: “Con la messa in vendita della Casa Albergo continua l’opera di demolizione di questa giunta. La Casa Albergo è stata da sempre uno dei luoghi simbolo dell’accoglienza: all’origine casa per lavoratori non residenti in città e poi residenza temporanea per chi subiva uno sfratto. Non era però solo la risposta a un diritto negato, ma luogo di comunità con i suoi spazi da condividere e grazie alla gestione della fondazione San Carlo. Vendere la Casa Albergo non è un semplice atto amministrativo di politici attenti ai bilanci della propria città, ma la prova concreta che questa giunta non ha “cuore” e non è minimamente interessata allo stato di sofferenza dei propri cittadini che di fronte ai problemi devono “arrangiarsi”. Sesto non è mai stata e non sarà mai una città da visitare per il paesaggio o per le bellezze architettoniche, ma è stata sempre una “bella” città nella quale abitare perché dava lavoro e casa a tutti e forte era il senso di comunità. Questa giunta sta continuamente strappando pagine della nostra storia senza essere in grado di scrivere nulla di nuovo”.