23 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Il covid esiste, ora il vaccino è soluzione. La testimonianza di un malato cronico

Non voglio convincere nessuno. Voglio solo raccontare la mia esperienza perché ho paura.
Ho paura delle persone che non hanno fatto il vaccino perché “contiene cellule di feti morti” oppure “ma tanto esistono le cure per il covid”. Ho paura di quelle manifestazioni contro il green pass con i cartelli che paragonano Draghi ad Hitler e con le stelle di David con dentro scritto non vaccinato. Io non voglio sminuire il dibattito, e nemmeno additare come colpevoli chi non si vaccina. Se le teorie complottiste si fanno spazio anche in ambienti academici vuol dire che la cultura nella società italiana ha perso valore. Non siamo più abituati al confronto, non quello dove ognuno urla la propria posizione, dove ci si ascolta e ci si mette nei panni dell’altro.

È vero che la Scienza non è un’opinione da bar; è basata su dati ed evidenze in continuo mutamento
poiché la ricerca scientifica non si ferma mai, però bisogna venire incontro a ciò che ci si trova
davanti, ai dubbi e alle fake news che si rincorrono e inondano il mondo virtuale. IO SONO PER IL GREEN PASS E PER LA VACCINAZIONE, UNICA SOLUZIONE AL MOMENTO PER CONTRASTARE LA PANDEMIA DA COVID19.

Quello che non mi sta bene sono l’essere additato di aver seguito la massa come un pecorone e senza cognizione di causa ho fatto quello che mi veniva richiesto. Io sono cosciente dell’azione che ho fatto, di tutti i rischi che ho preso e non l’ho fatto alla leggera: le tre pagine delle controindicazioni dei vaccini le ho lette tutte e ho dato il mio consenso firmato. Io faccio recentemente parte, da ottobre 2020, di quella categoria di persone fragili da proteggere. Anche se ho 26 anni ho fatto il vaccino in Lombardia ben due mesi prima che i miei coetanei potessero iniziare a prenotarsi e quest’anno ho pure avuto diritto all’antinfluenzale, che ahime non siamo abituati a fare.

Ero indeciso se postare la foto delle due dosi che mi hanno inoculato per paura dei tanti perché a cui avrei dovuto rispondere. Quindi mi ero fermato a condividere e supportare la campagna vaccinale senza il mio braccio sui social. Io sono un malato cronico, uno di quelli che ogni due mesi va in ospedale per fare l’infusione di un farmaco biologico, che di bio ha davvero poco. Faccio analisi del sangue ogni volta, anche se ho paura degli aghi ma ormai sono diventate i miei migliori amici oltre la poltrona ultra-comoda del reparto e la flebo bimestrale.

Vedere l’ospedale in day ospital solo ogni tanto ti fa guardare attorno, inizi a riconoscere le facce e ad empatizzare con loro. Io faccio una cura che possiamo dire sia abbastanza sperimentale: il farmaco biologico che mi mettono endovena abbassa le mie difese immunitarie affinché alcuni miei anticorpi non attacchino, ferendolo, il mio organo preferito.

Se iniziassi qui ad elencare tutti gli effetti collaterali non basterebbero le tre pagine dei vaccini. Si ho anche guardato su internet buono (non il dark web) e non c’è scritto nulla di confortante. Ma le alternative erano morire o provare questa possibile soluzione. Forse morirò di morte naturale tra cent’anni, forse morirò domani per colpa di qualche effetto collaterale a lungo termine, forse morirò in un incidente stradale che non c’entra con la mia malattia.

Quello che vorrei dire è che le valutazioni alla fine sono fatte nella speranza di poter vivere, con tutti i dubbi del caso, i timori che quel teniamo sotto controllo diventi altro. Le emozioni in gioco sono tante e non si possono sopraffare, bisogna respirare e iniziare a guardare oltre, oltre noi stessi e i 10 cm quadri della propria piastrella.

A te amic* che hai paura e hai i tuoi dubbi sui i vaccini anticovid NON SEI SOL* ma frena la paranoia, i film che ti sei costruit* e pensa se vuoi vivere con tutti i se e i ma o rischiare di finire in ospedale e sperare che ci sia un posto libero in terapia intensiva.
VACCIANIAMOCI, AIUTIAMOCI.

Redazione "La Città"

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