Segnalare i rom con delazione anonima. Roba da totalitarismi
Una signora, molto anziana e di bassa statura entra in un distretto di polizia di New York. Il sergente di servizio si deve sporgere da dietro il bancone per individuarne il viso, celato dalle falde di un cappellino, adornato da finte ciliege. “Sergente – dice la signora, appoggiando il dorso della mano al lato della bocca – devo denunciare una spia cubana. Abita sotto il mio appartamento, al Greenwich Village”. Il sergente si sporge ancora un poco e chiede: “Signora, come fa a dire che è una spia cubana?” La signora, stizzita, alza la voce e risponde: “Suona i bonghi, tutto il giorno!”
Il cittadino che denuncia. Ad essere ottimisti si può immaginare una massa di virtuosi cinisellesi pronti a recarsi nelle caserme (naturalmente palesando la propria identità) per dettare e sottoscrivere verbali, ricchi di dettagli. Tuttavia, il nostro lato pessimista ci fa temere che tanta audacia non si manifesterà. Non sta a noi fare il processo alle intenzioni ma, leggendo quanto indicato nei comunicati del Comune per accedere alla voce “Segnalazione Illeciti” del portale, probabilmente l’invito viene inteso come strumento d’indagine con i referenti dotati di schermi per la loro privacy. In parole più nette: denunce anonime.
La nostra riflessione, ovviamente, non riguarda materie investigative e penali legate a fatti di sangue o (ancor più) alla lotta contro la criminalità organizzata. Specie nell’ambito di
quest’ultima sappiamo come anche i reati meno cruenti diventino (sempre) strumentali al compimento di crimini a danno dell’intera collettività. Tuttavia e in verità, indicare tra i pericoli per la sicurezza anche i nomadi non ci pare un obiettivo degno di tali sforzi.
Storicamente chi, più di altri, si faceva forte della delazione erano i Regimi Totalitari. Stalin e la GPU;la Gestapo nazista e l’OVRA fascista. Del resto, anche nei liberi Stati Uniti, non si badava a spese per mantenere l’FBI nella ricerca dei sovversivi e dei comunisti. Per sgomberare il campo da ogni equivoco l’esempio del probo e cittadino andrebbe invece ricercato in chi, denunciando, lo ha fatto apertamente mettendo a repentaglio la propria vita.
Accadde a Guido Rossa. Operaio e sindacalista genovese. Era un delegato della FIOM, iscritto alla CGIL. Fu un eroe nella lotta contro le Brigate Rosse. Venne ucciso, nel gennaio del 1979, perché denunciò pubblicamente l’attività terroristica all’Italsider e fece arrestare un componente delle BR. Lui compì un gesto di eccezionale civiltà. Le forze dell’ordine dovrebbero, normalmente, fare il loro mestiere. Ogni altro peloso soccorso, come quello proposto da altre istituzioni, riecheggia solo di brutta propaganda e di latente inefficienza.