Il successo di “Medea” al Matteotti. Parlano i protagonisti
L’INTERVISTA E’ STATA REALIZZATA DA ANNACHIARA IMBERTI
Com’è stato mettere in scena Medea?
Giada Vignoli: “L’opera è importante e complessa e richiede una grande dose di approfondimento emotivo. È stata quindi una sfida importante, ma piacevole in quanto ho sempre desiderato portarla in scena”
Adriano Martinez: “Credo che qualunque attore, nella sua carriera, voglia impersonare Giasone o Medea. Sono ruoli importanti e complessi che meritano di essere portati sulla scena. Quando mi è stata data l’opportunità da Gloria, la nostra regista sono stata più che felice di coglierla”.
Su cosa si è basata maggiormente la vostra recitazione?
Martinez: “Solitamente non provo ad immedesimarmi nel personaggio. Per me fare teatro significa fare finta. Ciò che cerco di fare è quello di attingere a esperienze personali e al mio vissuto per creare un mio personaggio.”
Vignoli: “Nel mio lavoro cerco l’immedesimazione con il personaggio, cerco di comprenderlo e di viverlo. L’utilizzo di mie esperienze mi aiuta nel momento di trasmettere in scena l’emozione.”
Il lavoro di regia è riuscito ad esaltare la rappresentazione e il lavoro degli attori?
Martinez: “Per fortuna grazie alla collaborazione dell’associazione Oneiros e al lavoro di Gloria siamo riusciti ad adattare bene l’opera. Il corretto uso delle luci e delle musiche e la costruzione della scenografia hanno poi aiutato a creare l’atmosfera giusta per poter rappresentare la tragedia.”
Il lavoro complessivo vi ha soddisfatto?
Vignoli:“Si, è stato divertente. Il bello del teatro è quello di poter essere chiunque senza alcuna conseguenza. È stato piacevole anche per la dedizione e la passione che persone come Gloria o che fanno parte della associazione Oneiros mettono nel teatro. Nel nostro piccolo ci impegniamo, ci divertiamo e mettiamo insieme un’opera.”
In che modo ha contribuito la cooperativa UniAbita alla messa in scena dell’opera?
Gloria Geoni, regista: “UniAbita ci ha dato una grande opportunità. Questa collaborazione è nata inizialmente da diverse forme di arte, da un progetto chiamato “palcoscenico della collettività” che comprendeva sia il teatro sia la musica. UniAbita quindi ci ha concesso una breccia culturale che non posso far altro che sperare che si allarghi.”
Annachiara Imberti