22 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Scuola aperta a dicembre a Sant’Eusebio. La Giolitti si fa conoscere

Di Irene Nembrini

Si ritorna in presenza il 16 dicembre alle 17 per l’open day della Scuola dell’Infanzia Giolitti: dopo il difficile periodo Covid, genitori e bambini potranno scoprire in prima persona gli ambienti e le persone dell’istituto di via Giolitti. Una scuola di quartiere, fiore all’occhiello di Sant’Eusebio a pochi passi dal Parco del Grugnotorto, ma soprattutto a misura di bambino, dove le insegnanti si meravigliano con lui e scoprono ciò che lo circonda, facendo attenzione ai bisogni di ognuno e creando un clima sereno e inclusivo.

La Giolitti offre 5 sezioni con 4 laboratori (pittorico, relax-musicale, magico-scientifico, motorio), un grande giardino per giochi liberi ed outdoor education (educazione all’aria aperta), insieme a momenti di intersezioni e laboratori, attualmente “in bolla”, a causa dello stato di emergenza. La scuola viene sistemata e rimodernata ogni anno, oltre che dalle docenti, dai genitori, che mettono mani e testa nel progetto e contribuiscono alla vita dell’istituto.

Le docenti lavorano in team, cercando di includere e valorizzare ogni bambino per la sua unicità, e sono sempre impegnate in attività di progettazione. Progettazione che questo anno scolastico verte sulle “9 intelligenze” di Gardner, come ad esempio l’intelligenza interpersonale o quella linguistica, che sono spesso trascurate nei contesti educativi.
Di seguito il link per prenotarsi all’Open day
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeZJVGcKnoPi1PetqAwqpUpgi2W46PV4_tl9cjX8Qu5S2WSMg/viewform

Da una maestra della scuola Giolitti
“Maestra, guarda in giardino! C’è un tappeto di foglie, ma sotto cosa c’è? Andiamo fuori a vedere…”
E via di corsa, anzi no in fila, perché dobbiamo essere ordinati, per due, con la mano al compagno; a mettere le giacche, le scarpe, gli stivali, sciarpa e guanti?! Beh, quelli no. Facciamo una toccata e fuga nel nostro meraviglioso giardino. L’aria è frizzante… È autunno.

Nell’area sud ci sono alberi maestosi, che hanno lasciato cadere a terra le loro foglie colorate: gialle, rosse, marroni, nere, trasparenti… “Uauuu, anzi, buauuuuuu!” urlano in coro i bambini, lanciandosi le foglie e scoprendo che sotto il tappeto sono rimasti fiorellini, coccinelle, qualche bruchetto infreddolito, un paio di chioccioline e qualche giochino della casetta. Raccogliamo le foglie, le mettiamo nelle cassette, le portiamo in classe e le analizziamo, come fossimo scienziati. Ci spostiamo nel laboratorio “magico scientifico” dove si trovano alcuni strumenti di misurazione (c’è pure un microscopio, oltre alla lente di ingrandimento, ai righelli…).

E l’indomani “maestra, proviamo a disegnarle!”. E quindi andiamo nel nostro laboratorio pittorico, fiore all’occhiello della scuola, dove nella stanza con i grandi pannelli di compensato si può dipingere con pennelli, pennellesse, rulli, spugne, spazzolini, su fogli mini, maxi, bianchi, colorati… Ma noi possiamo far finta di essere foglie mosse dal vento? Gettate a terra in silenzio? Addormentate? Colorate? Abbracciate? Dopo che si sono rincorsi? Certo che sì, e allora andiamo in sala motoria a sperimentare la motricità globale, per poi concludere in aula relax, dove nel silenzio leggiamo un libro.
“Maestra, invitiamo la classe arancio?” Perché no, facciamo teatro insieme: proviamo ad essere delle foglie in un tappeto giallo di un magico giardino fantascolastico.

Redazione "La Città"

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