Scuole vandalizzate. “Serve un piano mirato e il lavoro di tutti”
Il continuo ripetersi dei furti e degli atti vandalici nelle scuole ha riacceso il dibattito sulla sicurezza infiammando la polemica tra le forze politiche, con il rimpallo delle responsabilità. Nel frattempo, i malviventi agiscono. Mentre la polizia e i carabinieri svolgono le indagini potrebbe divenire utile spostare l’attenzione sul “che fare” nella Scuola della nostra città. Dovrebbe (se non risolvere nell’immediato) almeno facilitare l’avvio di un percorso condiviso e nell’interesse di tutti. Ciò fatto salvo che: la responsabilità politica di praticare l’obiettivo spetta a coloro che governano oggi e non a quelli che c’erano prima.
“Siamo in una fase dove giungeranno parecchie risorse economiche dall’Europa. Andrebbero in misura, non minimale, utilizzate per la scuola – ci dice, Max Facchini, ex consigliere comunale del Pd e già Presidente della Consulta Cittadina della Scuola – bisogna dotarla di strumentazione avanzata e utile alla didattica. Sul versante sicurezza è indispensabile che i plessi siano protetti con i più articolati e moderni sistemi. Il resto attiene alle volontà dei vari attori che sono in campo. Forze politiche e dirigenti d’istituto debbono agire di concerto.
Superare, in positivo, le concezioni di extraterritorialità della scuola e di proprietà della struttura, aiuterebbe nel lavoro comune per garantire sicurezza e facilitare l’insegnamento. Le risorse a breve arriveranno – ribadisce Max Facchini – se non dilapidate lungo i rivoli della burocrazia o degli interessi di bottega, servirebbero per realizzare, con il contributo di tutti, un piano mirato. Dopo i fatti accaduti è quanto mai urgente”.