Chiusura del nido, La Grande Casa risponde alla giunta: “Ricostruzioni inesatte”
La notizia della fine della convenzione che porterà alla chiusura dei servizi per l’infanzia de La Porta Magica, nel quartiere Sant’Eusebio di Cinisello Balsamo, ha scatenato polemiche in città. L’opposizione attacca e la giunta si difende spiegando i motivi della fine del contratto con la cooperativa La Grande Casa, che gestisce gli spazi dal 2007. Tuttavia, secondo quest’ultima, la versione fornita dall’amministrazione, con tanto di ricostruzione storica, conterrebbe alcune importanti inesattezze. Ecco la precisazione che La Grande Casa ha inviato a La Città e che pubblichiamo nella sua versione originale:
“Ci troviamo di fronte a informazioni non del tutto corrette e in una sequenza di fatti narrati che in gran parte non risponde a quanto realmente accaduto nel corso degli anni dal 2007 al 2022”, verrebbe da dire parafrasando l’incipit dell’articolo di oggi apparso sul vostro giornale.
Sono la responsabile d’area territoriale dell’ambito di Cinisello Balsamo per la cooperativa La Grande Casa e ci tengo a dare il nostro punto di vista anche a fronte delle affermazioni che stanno circolando in questi ultimi giorni. Riprendo la storia del centro risorse per le famiglie La Porta Magica che per anni è stato centro riconosciuto innanzitutto dalle famiglie del quartiere ma non solo, come luogo di opportunità e di risposta ai bisogni di famiglie con figli in fascia 0-10 e come ambiente di valorizzazione delle risorse che le famiglie posseggono.
La nascita del centro nel 2007 è stata la risposta, a fronte di un bando di coprogettazione (i “famosi” contratti di quartiere di emanazione regionale) con il Comune di Cinisello, ai bisogni di un quartiere periferico che presentava situazioni di fragilità e disagio sociale, realizzando servizi e attività educative di eccellenza per il supporto alla genitorialità e di coesione sociale, al fine anche di riqualificare un ambiente di periferia. E così è stato in tutti questi anni, in collaborazione con altre realtà del terzo settore del territorio, fortemente appartenenti al territorio vorrei sottolineare, proprio per affermare la stretta aderenza del progetto al quartiere e a tutto il comune di Cinisello.
Ma veniamo alle inesattezze che troviamo nelle affermazioni dell’assessore Fumagalli. Innanzitutto le modifiche progettuali che nel corso degli anni avrebbe vissuto la Porta Magica a fronte, così si afferma, di esigenze di sostenibilità e mancanza di utenza. Vogliamo solo ricordare come La Porta Magica sia stata virtuoso sistema di attrazione di risorse, grazie alla partecipazione delle cooperative coinvolte nella partnership, con bandi di fondazioni private che hanno restituito al territorio valore non solo economico ma soprattutto sociale.
Aggiungo che le modifiche progettuali non sono affatto avvenute per mancanza di utenza ma per meglio rispondere a esigenze e domande del territorio che si sono modificate nel corso degli anni, così come si sono modificate le condizioni sociali di questi ultimi anni, soprattutto per le famiglie fragili.
Vogliamo anche ricordare che qualsiasi iniziativa intrapresa alla Porta Magica è stata sempre frutto di confronto costruttivo con l’amministrazione comunale che ha approvato i nostri progetti di modifica e variazione dell’offerta proprio in risposta a modificate esigenze territoriali. Quindi anche l’apertura del nido privato riconosciuto dall’Opera Nazionale Montessori e della casa dei bambini (scuola dell’infanzia), anch’essa riconosciuta da ONM, non sono state decisioni unilaterali ma ponderate e approvate dall’amministrazione comunale.
Senza dubbio è stata una intuizione della cooperativa La Grande Casa insieme alla cooperativa Azimut che ha portato a comprendere come le richieste delle famiglie Cinisellesi (e non solo) si stessero orientando verso un servizio educativo connotato con il metodo Montessori, ma la nascita dalla casa dei bambini e del nido sono state iniziative apprezzate dall’amministrazione comunale soprattutto per offrire un continuum educativo che si sarebbe poi concluso con l’offerta dell’istituto comprensivo Paganelli con l’apertura di alcune sezioni della scuola primaria e secondaria di primo grado a metodo Montessori, colmando così un vuoto educativo a cui era necessario dare risposta.
Siamo stati i primi a Cinisello Balsamo ad attivare un servizio prima infanzia a metodo Montessori riconosciuto dall’Opera Nazionale Montessori (e ad oggi il nido è ancora l’unico servizio sul comune a metodo Montessori riconosciuto) a cui, negli anni successivi hanno fatto seguito nuove progettazioni sia da parte dell’istituto Paganelli che ha avviato le classi di scuola dell’infanzia a metodo e di una nuova scuola privata sul Comune.
Siamo davvero dispiaciuti che si metta in evidenza solo la questione economica della Porta Magica e non il valore che in questi anni ha rappresentato per le famiglie, quale riferimento per i bisogni e le risorse delle stesse. Ma se vogliamo precisare proprio l’aspetto economico, anche qui è necessario portare alcune precisazioni.
Sicuramente nel corso degli anni il contributo pubblico ci ha concesso di offrire servizi di eccellenza e qualità professionale, riqualificando un quartiere periferico, ma anche gli enti privati che in partnership con La Grande Casa negli anni hanno contribuito alla realizzazione dei servizi hanno investito risorse proprie, a rischio di impresa, e attratto risorse da finanziatori privati.
Per quanto riguarda le spese di gestione della Porta Magica, queste sono state a carico dell’ente gestore (quindi LA GRANDE CASA) e non del Comune, ai quali è sempre spettata la sola manutenzione straordinaria dello stabile così come normativamente previsto. Il resto è sempre stato a carico del gestore, utenze comprese.
Ultime due considerazioni a conclusione.
La prima: il numero di bambini accolti dal servizio prima infanzia dipende dalla struttura che li ospita (rapporto metri quadri/superficie procapite così come previsto dalle specifiche DGR in materia di autorizzazione al funzionamento e accreditamento) e non dalla mancanza di utenza (se non durante la pandemia). E la sostenibilità del servizio era stata calcolata proprio in base a quel numero limite dato dalle disposizioni regionali in tema di servizi alla prima infanzia. La richiesta di pagamento della retta da parte delle famiglie, volutamente calmierata e al di sotto delle attuali tariffe di servizi simili, era necessaria per restituire un servizio di alta qualità così come le famiglie richiedevano. I numeri citati nell’articolo non tengono conto delle pre-iscrizioni per l’anno scolastico 2022-23 che abbiamo ricevuto (e che abbiamo nostro malgrado dovuto sospendere) che ci avrebbero consentito di saturare nuovamente la capienza dei servizi (18 bambini alla casa dei bambini e 12 al nido).
Ultima considerazione che riguarda il flusso di comunicazione avvenuto in questi ultimi mesi. Alla cooperativa La Grande Casa a novembre 2021 era stato comunicato esclusivamente il fatto che non si sarebbe più potuto procedere con una proroga della convenzione ma che si sarebbe dovuto procedere con uno specifico bando a evidenza pubblica. Solo e esclusivamente questo.
Abbiamo invece appreso in data 2 febbraio 2022, durante un incontro ufficiale alla presenza anche dell’assessore Fumagalli, che la Giunta Comunale ha modificato le linee di indirizzo di utilizzo dello spazio destinandolo ad altra e nuova progettualità, che non prevedeva più il servizio di prima infanzia a metodo Montessori.
Concludiamo dicendo che La Grande Casa non ha alcuna intenzione di abbandonare il progetto Montessori per la prima infanzia, nonostante le fatiche di questi ultimi periodi, e proverà a riproporla in altre sedi.
Vincenza Nastasi, responsabile d’area e responsabile della gestione della Porta Magica Liviana Marelli, Presidente della Cooperativa La Grande Casa
Un commento
Io sto con la grande casa e mi auguro che tutto il valore che è stato dato al territorio (per quanto si stia parlando di “struttura privata” ), venga garantita nel tempo. Non è possibile che l’amministrazione smantelli ciò che invece va rafforzato… ciò che è accaduto al consultorio di via da Giussano insegna