Indetta una Perugia-Assisi straordinaria il 24 aprile
Alla vigilia della Festa della Liberazione, domenica 24 aprile, è indetta una straordinaria Marcia Perugiassisi della pace e della fraternità. Gli organizzatori promuovono la manifestazione con queste parole: “Dal 24 febbraio, la guerra in Ucraina avanza facendo strage di vite innocenti, riducendo le città in cimiteri, minacciando la guerra mondiale e la catastrofe atomica. Per questo diciamo che va fermata! Ogni giorno che passa, lo scontro s’innalza e la guerra diventa più disumana e cieca distruggendo ogni residuo spazio di pace. Per questo ripetiamo che va fermata subito!!! Nessuno si rassegni alla guerra e alla corsa al riarmo! Nessuno si pieghi alle leggi della violenza. Nessuno ceda alla logica amico-nemico. Risolviamo i problemi che non abbiamo ancora voluto affrontare nel rispetto del diritto internazionale. Basta con la propaganda di guerra! Fermiamo la circolazione dell’odio e dell’inimicizia. Facciamo pace. Prendiamoci cura delle vite degli altri, sempre, comunque e dovunque senza distinzioni di alcun genere. Chi ama la pace ripudia la guerra e lavora per fermarla. Moltiplichiamo le iniziative di pace e insieme con Papa Francesco, diciamo tutti, ma proprio tutti: Fermatevi! La guerra è una follia” (https://www.perugiassisi.org/).
Con lo slogan “La pace cammina anche sulle nostre gambe”, ACLI, VI.BE, FIAB, Comitato Genitori Zandonai di Cinisello Balsamo organizzano un pullman che partirà alle 23.30 di sabato 23 aprile dal parcheggio del Centro Sportivo Gaetano Scirea – via Cilea 50 per partecipare alla manifestazione (http://www.vibemusicaecultura.org/).
Questa è l’occasione per ricordare che nell’aprile del 1949, a Parigi, si svolse il primo Congresso mondiale per la pace, che vide la partecipazione di oltre duemila delegati provenienti da 72 Paesi, con l’intento di accogliere, dopo la barbarie della guerra, il messaggio della cultura antifascista e della politica antimperialista. Il Congresso seguì di qualche settimana la firma del Patto Atlantico e chiese a gran voce, fra l’altro, “l’interdizione dell’arma atomica e di tutti i mezzi di distruzione di massa degli esseri umani” e il rispetto della carta dell’ONU.
Pablo Picasso realizzò per l’occasione una litografia: una colomba bianca che diventò ben presto il simbolo universale della pace; un segno di speranza contro l’imbarbarimento umano, un auspicio verso i parlamenti affinché scelgano la via della pace e un incoraggiamento all’umanità a sostenere la fratellanza. Picasso, negli anni, disegnerà numerose altre figure di colombe, con una grafica sempre più stilizzata, che verranno esibite in tutto il mondo come manifesto di pace. Già autore del dipinto Guernica del 1937, che è un vero manifesto contro la brutalità della guerra, Picasso, sempre in quell’anno, in un’intervista pubblicata sul New York Times, affermò: “Ho sempre creduto e credo ancora che gli artisti, i quali vivono e lavorano nell’ambito dei valori spirituali, non possono e non devono rimanere indifferenti a un conflitto in cui sono in gioco i più alti valori dell’umanità e della civiltà”.