“Un Legame Invisibile” e le emozioni di Zhoe
Lo dico da sempre: “Le donne sono la miglior cosa dell’umanità intera”. Non è un complimento: è un’ammissione.
Con maschile “riluttanza” mi ritrovo a reiterare la confessione leggendo “Un Legame Invisibile”, di Greta Mercadante. Un libro composto da brevi e perciò catturanti, veloci e decisi capitoli. Se la donna in carriera a volte viene dipinta con lo stereotipato aspetto, tutta tailleur e capigliatura aggressiva, nel racconto di Greta Mercadante riconosciamo, viceversa, la disciplinata e consapevole (poiché ricca di conoscenze e nozioni ) del proprio mestiere e della sua utilità nel campo in cui opera ma pur sempre cordiale ed empatica.
Sappiamo che il mondo del lavoro è composto da yesman (sempre maschi, s’intende) e da altre donne, pronte a rinverdire i fasti di “Eva contro Eva”. Incapaci di riconoscere l’autorialità che le altre hanno acquisito in virtù del loro ingegno, millantando un proprio valore attraverso una delle tante imitazioni/appropriazioni di cui va ricca anche la “Settimana Enigmistica”.
Quando v’incappi potrebbe travolgerti, in specie se lavori in un ambiente niente affatto condiscendente ai diritti acquisiti. Spogliate e defraudate, solo a conseguenza di una lealmente dichiarata maternità.
La protagonista del romanzo si chiama Zhoe, dolcemente Zohe.
La sua vita cambia, all’improvviso, dopo non essere riuscita a reprimere una coraggiosa reazione allo stalking strisciante a cui veniva sottoposta. Anche in famiglia, con Teo, fatica a trovare comprensione e le naturali alleanze sperate. La paura s’insinua, diventando un ostinato roditore.
Ciononostante, c’è sempre un pertugio che ti fa vedere l’orizzonte: incontrando altre donne; salendo su un palcoscenico ed aprirsi. Non recitando una parte ma andando spediti “in soggettiva” come direbbero gli esperti di cinema, per mostrare il proprio talento nell’essere donna meritoria di rispetto.
La parte più significativa del libro di Greta, poiché esemplare, la troviamo quando immagina il Coraggio che sfida la Paura: il Coraggio si reca sul luogo del duello e non trova nessuno, la sua avversaria è fuggita, non si è presentata, è svanita.
Una preziosa citazione ci ha commosso, al pari dell’emozione suscitata dalla lettura di “Un Legame Invisibile”. Essa è dedicata alla canzone “Gracias A La Vida”, cantata da Joan Baez.
Nota
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