Processo Trezzi, sentenza il 10 ottobre. “Accuse inconsistenti, i fatti le smontano”
Gli avvocati di Siria Trezzi chiedono la piena assoluzione per la loro assistita. Davanti al giudice del tribunale di Monza è andata in scena l’udienza più attesa nel processo, con rito abbreviato, per corruzione contro l’ex sindaca di Cinisello Balsamo e il marito Roberto Imberti. L’inchiesta, avviata dai pm monzesi Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio, riguarda il tentativo di cambiare destinazione all’area vincolata del Grugnotorto di Cinisello Balsamo. Davanti alla gup del Tribunale di Monza, Francesca Bianchetti, i pm hanno chiesto 4 anni per gli imputati. La sentenza è slittata al 10 ottobre.
Un ottimo segnale per i legali della Trezzi. “Se il giudice fosse convinto della colpevolezza dei nostri assistiti, non avrebbe preso altro tempo per pronunciare la sentenza”, afferma a La Città, l’avvocato Giacomo Lunghini, che con Vinicio Nardo fa parte del collegio di difesa. “Abbiamo discusso due ore mezza. A mio avviso evidenziando come la contestazione dell’accusa sia insussistente in ogni sua parte e come gli atti non siano contrari ma perseguivano interessi legittimi del comune”, spiega Lunghini che aggiunge: “Non c’è nessuna promessa corruttiva da parte dell’imprenditore, non c’è nessuna accettazione neanche di promesse non corruttive legate ad attività imprenditoriale e non c’è nessuna consapevolezza di questa mancata accettazione di promesse da parte dell’ex sindaca Trezzi. Ci sono dunque argomenti forti, ognuno dei quali è sufficiente ad escludere le ipotesi accusatorie”.
Ma veniamo alle accuse. I fatti risalgono al dicembre 2015. Siria Trezzi è all’epoca sindaca di Cinisello Balsamo. I giudici indagano partendo da alcune intercettazioni telefoniche e vedono un tentativo di cambiare destinazione all’area del Parco del Grugnotorto, area agricola e sottoposta a vincoli. Imberti avrebbe fatto pressioni su Trezzi, per i pm consapevole di quell’accordo illecito, per favorire i desiderata di Paolo Cipelletti, proprietario dell’area, in cambio di vantaggi alla sua società, la Cmb, che avrebbe costruito su un’altra area verde, quella della Ovocolutra. “L’accusa contesta che l’imprenditore Cipelletti avrebbe fatto una promessa futura a Imberti. Promessa su un’operazione immobiliare che nemmeno i pm sono in grado di codificare e di cui la Trezzi era totalmente inconsapevole. Per l’inconsistenza delle accuse sono ottimista e intimamente convinto dell’innocenza dei nostri assistiti”, afferma l’avvocato Lunghini.
Secondo i giudici è nel rapporto tra Imberti e Cipelletti che si cela la corruzione, tuttavia ancora da provare. L’imprenditore, anch’egli a processo a con rito ordinario, ha più volte riportato la stessa versione dei coniugi Imberti. Appuntamento al 10 ottobre per la sentenza, attesa anche dal comune di Cinisello Balsamo, che si è presentato come parte civile. Alla sbarra anche altri due imputati: l’ex consigliere comunale Pd Franco Marsiglia e l’ex assessore ai lavori pubblici Ivano Ruffa.