Nello staff del sindaco esponente vicina ai neofascisti. Bufera a Sesto
Fanno discutere i primi passi di Roberto Di Stefano, rieletto sindaco a Sesto San Giovanni. Dopo i festeggiamenti in aula consigliare la notte della vittoria, che hanno destato proteste per l’utilizzo improprio di un luogo istituzionale con cori da stadio ed una persona che addirittura saltava su un banco, ora è la vota delle nomine.
Di Stefano ha assunto nel suo staff a tempo determinato Luna Brudaglio, già assistente dell’europarlamentare Silvia Sardone e vicina al movimento neo-fascista Lealtà e azione. Una mossa che ha smosso un vespaio di polemiche, provocando la reazione della Cgil di Milano, che in una nota stigmatizza la scelta. “Riteniamo questa nomina sconveniente e inopportuna; ancora di più in una città come Sesto San Giovanni, medaglia d’oro al valor militare, onorificenza ottenuta per l’opposizione al regime nazifascista. Non può esservi alcun tipo di ambiguità di fronte a un movimento come Lealtà e azione, non si può offrire una istituzionale all’estrema destra”.
“Sesto San Giovanni è stata la cittadella della resistenza durante i mesi dell’occupazione nazifascista, gli scioperi del ’43 le prime grandi manifestazioni di massa nell’Europa occupata dai nazisti. La cittadinanza di Sesto ha subito minacce, violenze, fucilazioni e rappresaglie, eppure non ha mai smesso di sabotare e intralciare il regime nazifascista; durante la liberazione, poi, ha difeso le fabbriche perché i tedeschi in ritirata non le distruggessero. Questa è la storia della città che il sindaco Di Stefano è stato chiamato a governare, per questo è opportuno che tracci una linea netta a segnare la distanza tra la propria amministrazione e l’estrema destra neo-fascista. Riconsideri le nomine del proprio staff”, conclude la nota della Cgil.