22 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Due mostre per raccontare i cinquant’anni della città

Il 17 ottobre 1972 è un data storica per Cinisello Balsamo: quel giorno con un decreto del Presidente della Repubblica viene conferito il titolo di Città. Il centro urbano, nato dall’unione dei due Comuni nel 1928, all’inizio degli anni Cinquanta conta circa 15.000 abitanti. I flussi migratori dei decenni successivi portano la popolazione a oltrepassare le 77.000 unità nel 1971, un numero di abitanti di gran lunga superiore a diversi capoluoghi di provincia, anche della nostra regione. Da qui la decisione delle autorità nazionali a elevare Cinisello Balsamo al rango di città a tutti gli effetti.

A distanza di 50 anni da questo storico evento l’Associazione Culturale Polis, La Città, Cinisello Balsamo Fotografia, con il patrocinio del Comune e con il contributo di UniAbita e del Consorzio Cooperativo Edilizio presentano tre esposizioni davvero significative: la mostra fotografica “Com’era Com’è”, la cui inaugurazione è prevista sabato 15 ottobre alle 11.00 presso Il Pertini, e le rassegne iconografiche “Da due borghi a città” e “Le cooperative raccontano”, che si apriranno al pubblico sempre il 15 ottobre alle 15.00 a Villa Casati Stampa.

In presenza del Sindaco Giacomo Ghilardi interverranno il presidente di Polis Annunzio Sonno, il direttore de La Città Fabrizio Vangelista, il presidente di UniAbita Pierpaolo Forello e il presidente de La Nostra Casa Luigi Galbiati. L’allestimento di questi spazi è a cura di Walter Bonizzi, Sergio Pirovano, Daniela Mezzela e Gianluigi Falzoni, mentre le documentazioni fotografiche e iconografiche sono di Ester Platè Artico e Guzel Valiullina, oltre ai già citati Bonizzi e Pirovano, e attingono agli archivi de La Città e del Circolo Culturale Concordia.

Le mostre potranno essere visitate fino al 23 ottobre e qui di seguito trovate alcune anticipazioni particolarmente suggestive, in cui la Cinisello Balsamo di una volta viene accostata agli scorci dei giorni nostri.

LA LOCANDINA DELLE MOSTRE

Emanuele Lavizzari

Dopo un titolo accademico in Lingue e Letterature Straniere ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna e Italia e nel settore della tecnologia in Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’Associazione Italiana Sommelier Editore, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e direttore editoriale della rivista “Vitae”. Ama l’impressionismo musicale, la poesia simbolista e le contaminazioni fra generi nella musica e nella letteratura. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. Questo è il motivo per cui si è dedicato a ulteriori studi e ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Musica con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla. Suoi grandi interessi sono anche l’atletica leggera e la televisione. Ha corso tanti chilometri in pista, su strada e su percorsi campestri e non si è ancora stancato di farlo.

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