Flop Germania ma giocatori tedeschi sugli scudi
Non c’è che dire. Di certo, in questo mondiale le sorprese non mancano. La Germania, da applausi prima e durante almeno 60 minuti nella gara contro il Giappone, è stata sconfitta dalla squadra asiatica.
Da applausi, scroscianti, poiché (come mostriamo nella foto) al momento della rituale posa prima della partita si sono mostrati con una mano sulla bocca, in aperta polemica con la FIFA sempre pronta a guardare solo i soldi degli emiri e (per il resto) a voltarsi dall’altra parte e ad impedire ai veri protagonisti di manifestare liberamente il loro pensiero.
Da applausi anche perché: i tedeschi hanno giocato un calcio spettacolare (Musiala su tutti) andando più volte vicini al raddoppio dopo il vantaggio su rigore.
Non da meno è stato il Giappone, che in linea con quanto stiamo constatando da queste prime battute del torneo mondiale, ha interpretato la gara con spirito offensivo e (dopotutto) non lucrando il 2-1 finale. Infatti, pare che le squadre siano meno basate sui tatticismi ma più propense a rischiare in avanti.
Le formazioni si mettono in campo molto corte e nonostante qualche zero a zero (dovuti alla carenza di tecnica e classe di molti attaccanti) non sono mancate opportunità clamorose durante queste prime tre giornate. Anche lo 0-0 tra Croazia e Marocco non ci ha privato situazioni che potevano sfociare nel vantaggio per l’una o per l’altra squadra.
Per ora, tutto lo stupore degli addetti ai lavori e dei bookmakers va accreditato alle formazioni asiatiche, Arabia e Giappone.
Nel resto della giornata abbiamo visto il 7-0 della Spagna ai danni della Costarica. Qui siamo nel territorio che separa i professori dagli apprendisti. In serata, il Belgio ha superato il Canada (1-0) ma i nord americani hanno sciupato un rigore e dominato per gran parte del match.
C’è da annotare quanto la Rai sta producendo per questo appuntamento sportivo per il quale ha l’esclusiva. Specialmente si staglia la carenza dei talenti. Per quanto attiene le telecronache si palesa in tutta la propria interezza. L’unica eccezione riguarda il buon, Stefano Bizzotto, ultimo rappresentante di una stagione oramai al tramonto.
Per non parlare dello stuolo di commentatori, la cui logorrea non supplisce all’intercalare dei cronisti per i quali sarebbe necessario un ripasso della grammatica e della sintassi calcistica. Non vogliamo esercitare il ruolo di puristi, tuttavia fa davvero venire i brividi ascoltare locuzioni del tipo: “Entra dentro il campo …” anziché dire “Si accentra!” oppure “Fa un cross …” quando chi calcia è appena oltre la metà campo. Professionisti con molte cronache alle spalle che ancora non riescono a distinguere i giocatori o commentano fasi di gioco senza cogliere l’essenza del gesto tecnico o del movimento senza palla del calciatore.
C’è stato anche qualcuno di questi esegeti del nuovo verbo che si è spinto a definire “di razze diverse” indicando gli arbitri della competizione. Per fortuna poi si è scusato, ma solo nell’intervallo.
In sovrannumero, a proposito di talento inespresso, la Rai ha ingaggiato Bobo Vieri e compagnia i quali, a parte l’esasperato battutismo, nulla aggiungono alla conoscenza del calcio.
Oggi ancora quattro gare: Svizzera-Camerun; Uruguay-Sud Corea; Portogallo-Ghana e Brasile-Serbia.