Vincono Iran e Senegal.Polemica con chi propizia i diritti
Indubbiamente le questioni del “fuori campo” nei mondiali in Qatar trovano larga eco nei commenti degli addetti ai lavori e ancor più nei social.
Il dibattito adesso si sposta su quanto sia lecito (utile) proseguire nella polemica riguardante i diritti del popolo, nel paese che organizza e di quanti silenzi vi siano per altre simili situazioni. Basterebbe fare il nome dell’Arabia Saudita rinfacciando le numerose condanne a morte eseguite nelle ultime settimane. Quasi che le due cose si elidano e pertanto annullino qualsiasi espressione politicamente corretta. Una sorta di tanto siamo pari.
C’è chi sostiene che la politica non c’entra nulla con lo sport, che quelli che applaudono ai gesti dei giocatori della Germania o dei tifosi sparsi sugli spalti, altro non siano che sterili manifestazioni di buonismo da divano.
Sono, queste ultime, posizioni assunte da persone (dando loro il beneficio delle buona fede) che con tutta probabilità non hanno una conoscenza dettagliata dei contesti che da sempre hanno rappresentato una “vetrina” e un’occasione per far conoscere l’opinione degli atleti.
Basterebbero le immagini dei pugni chiusi di Carlos e Smith a Messico ’70. Oppure, ancora più a ritroso, la giubilazione del grande calciatore del Wonder Team austriaco, Sindelar, dopo l’annessione del paese da parte di Hitler. E ancora: la Honved ungherese e i molti giocatori che non ritornano in patria dopo i fatti di Budapest del ’56 con l’invasone sovietica; la maglietta rossa di Panatta e degli altri nella finale di Coppa Davis in Cile. Sono esempi che rendono anacronistiche convinzioni che vorrebbero gli atleti privi di idee proprie.
Avevano invece le idee chiare, agonisticamente parlando, i giocatori dell’Iran che nella prima partita hanno battuto il Galles per 2-0. Un successo meritato anche se il livello tecnico della gara ha abbassato i parametri fin qui visti. Molte le giocate imprecise e assai precari i controlli di palla con la sfera che andava quasi sempre a qualche metro, dopo degli stop apparentemente facili. Per Gareth Bale e i suoi sarà difficile qualificarsi agli ottavi.
In succesione, le altre gare hanno fatto registrare la vittoria (3-1) del Senegal contro il Qatar che dà così il malinconico addio al torneo organizzato proprio in quel paese. L’Olanda ha pareggiato con l’Ecuador mostrando quanto gli arancioni siano lontani dai fasti dei tempi andati. Combattuta ma senza reti la sfida tra Inghilterra e Stati Uniti. Nessun squillo, con le squadre che sono parse accontentarsi del punticino, in attesa di giocarsi tutto contro Galles e Iran.
Le partite di oggi: Tunisia-Australia; Polonia-Arabia; Francia-Danimarca e Argentina-Messico.