L’Argentina in finale, Messi strabordante
Leo Messi trascina l’Argentina in finale. Il fuoriclasse sudamericano ha realizzato un rigore e confezionato un assist fantascientifico ad Alvarez (autore di una doppietta) per il 3-0 finale.
Messi si porta così ad un passo da riscuotere quanto gli è dovuto, in quanto dimostratosi (succeda quel che succeda domenica prossima) il miglior giocatore di questo mondiale. La squadra di Scaloni era partita malissimo in questo torneo, facendosi battere dall’Arabia. Poi ha riacquisito condizione e con l’andare dei risultati, a volte non limpidissimi sul piano del gioco, ha recuperato la fidicia necessaria per giungere fino in fondo.
Ed è questo un tema ricorrente nella storia dei mondiali: le scuole calcistiche con maggiori tradizioni riescono a superare le difficoltà e andare avanti. Capitò più recentemente alla Spagna e tutti ricorderanno cosa fece l’Italia nell’82.
La Croazia affrontando la gara con il solito gioco di qualità, ha mostrato i difetti che l’affliggono in quanto non è mai riuscita a rendersi pericolosa nell’area di rigore avversaria rispetto alla mole di possesso palla espresso a centrocampo.
Cosicchè gli argentini hanno applicato il manuale del calcio colpendo nel primo tempo, con l’italianissimo contropiede, sorprendendo per due volte e nello spazio di cinque minuti la larga difesa croata. Poi non c’è stata più partita.
Al pari di Messi va celebrato anche un altro campione: Luka Modric.
Arrivato alla semifinale con sulle spalle 37 anni d’età il croato si è dimostrato anch’egli degno dei migliori giocatori di tutti i tempi. Chi ha visto giocare Alfredo Di Stefano si ricorderà come gistrava in campo, ovunque fosse necessaria la sua presenza. Ebbene, Modric è giocatore di quella caratura, per classe, eleganza e intelligenza tattica.
Domani ci aspetta un’altra semifinale con l’intrigante confronto tra la Francia e il Marocco.