22 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Le Pietre d’inciampo arrivano a Sesto, per non dimenticare i deportati

In occasione del Giorno della Memoria 2023, oggi, lunedì 16 gennaio, verranno posate UNDICI Pietre d’Inciampo a ricordo di altrettanti deportati, le prime per Sesto San Giovani. Le Pietre verranno collocate in varie vie cittadine, sui marciapiedi davanti agli edifici dove vivevano alcuni di coloro che vennero deportati e uccisi nei lager nazisti. Dalle ore 9, con la prima deposizione in viale Italia 780, la manifestazione si concluderà alle 13.20 in piazza Diaz 14, con l’ultima deposizione.

Tra i deportati che verranno ricordati vi è anche un cinisellese che abitava a Sesto San Giovanni. Si tratta di Ettore Merati, nato il 23 febbraio 1912. Un uomo alto e robusto, infermiere alla V Sezione della Breda, alle dipendenze di un’associazione di infermieri di via Manin a Milano. Il 4 marzo del 1944 fu arrestato in fabbrica mentre era in corso lo sciopero iniziato l’1 marzo e che per otto giorni aveva bloccato le più grandi fabbriche del Nord. Dopo essere stato torturato, fu incarcerato a San Vittore a Milano. Il 27 aprile venne condotto al campo di Fossoli (vicino a Carpi – Modena) e il 22 luglio al Lager di Bolzano. Deportato il 4 agosto, giunse tre giorni dopo al Lager di Mauthausen (Austria), dove gli fu assegnata la matricola 82435. Trasferito il 13 agosto nel Lager di Gusen (Austria), morì la mattina del 22 aprile 1945, alle ore 5.15. Anche il padre Giuseppe fu arrestato lo stesso giorno, verso sera nella sua abitazione in via Cattaneo al  9; lì verranno posate due Pietre d’Inciampo a ricordo di entrambi. Il loro calvario seguì fino a un certo punto lo stesso itinerario: San Vittore, Fossoli, Bolzano e Mauthausen. Per Giuseppe la tappa finale fu il Castello di Hartheim (sottocampo di Mauthausen), dove morì il 16 dicembre 1944.

Alla posa delle Pietre sarà presente Gunter Demnig, l’artista tedesco che le ha ideate, l’A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati) e i familiari dei deportati. Il pensiero va sicuramente a Giuseppe Valota, scomparso il 13 novembre 2021, per molti anni presidente dell’A.N.E.D. di Sesto San Giovanni-Monza, figlio del deportato Guido. Il suo lavoro di ricerca, instancabile e rigoroso, durato oltre vent’anni, ha permesso di ricostruire il numero dei deportati dell’area industriale di Sesto San Giovanni, ridando loro un volto, una storia, un nome, una dignità. Nei confronti di Giuseppe Valota abbiamo tutti un enorme debito di riconoscenza. Sono stati 570 i lavoratori delle fabbriche che furono arrestati dai nazifascisti e inviati nei campi di sterminio, 233 non fecero ritorno; mentre 140 furono portati via da Sesto San Giovanni. A questi assassinati vanno aggiunti i fucilati e i morti in combattimento nelle file partigiane.

Ecco il programma:

Viale Italia, 780 – Stefano Belli

Viale Italia, 616 – Cesare Lorenzi

Via Como, 13 – Giuseppe Valenari

Via Monfalcone, 4 – Primo Tortiroli

Via Monte San Michele, 37 – Francesco Capellini

Via Cattaneo, 38 – Guido Valota

Via Cattaneo 9 – Giuseppe ed Ettore Merati

Via Rovani, 311 – Oriade Previati

Via Dante, 171 – Angelo Biffi

Piazza Diaz, 14 – Guglielmo Sistieri

La posa della prima pietra sarà alle ore 9, a seguire le altre con un intervallo di circa 20 minuti l’una dall’altra.

Patrizia Rulli

Articolo precedente

Il vicesindaco si candida alle regionali. “Porterò le istanze della comunità”

Articolo successivo

Sanità lombarda da riorganizzare. Se ne parlerà in un incontro pubblico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *