Studia da sindaco ma corre alle regionali. Il salto di Berlino sul carro della Meloni
La sfida che potrebbe cambiargli la vita e farlo entrare nel giro della politica che davvero conta è alle porte. Giuseppe Berlino, 60enne vicesindaco di origini pugliesi, avrebbe già di che essere soddisfatto, dopo la conquista di un posto nella lista, ambitissima, di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali del prossimo 11 e 12 febbraio. Per lui, partito dal civismo, la corsa al seggio del Pirellone rappresenterebbe una bella consolazione e forse anche una rampa di lancio per approdare definitivamente nella carriera politica. Ma la sfida è ardua perché per le regionali le liste non sono bloccate e per entrare in consiglio servono le preferenze. Tante. E la concorrenza intera al primo partito in Italia è assai spietata. Ma Berlino non è tipo da arrendersi, perché l’impossibile che diventa reale è parte della sua biografia.
Parte da civico Berlino, con la lista “La Tua Città”, che non lesina attacchi spregiudicati alla giunta della sindaca Trezzi e raccoglie abbastanza consensi alle amministrative del 2018 da trovar posto in aula, a sostegno del leghista Giacomo Ghilardi, che diventerà sindaco. Per lui invece scatta il ruolo di vice. Una cosa che forse nemmeno si sarebbe mai immaginato nella città che da più di 70 anni era amministrata e dominata dai rossi. Ma dopo appena poco più di due anni di giunta, insieme con altri due consiglieri comunali, Berlino annusa che i tempi stanno cambiando e che il partito della Meloni ha buoni margini di crescita, anche se molto distanti dall’infastidire il predominio leghista di Cinisello.
Così, con una giravolta degna dei politici più scaltri, abbandona la civica, il civismo e tutta la retorica che l’ha accompagnata fino a quel momento e si iscrive a Fratelli d’Italia, traslocando anche il suo gruppo consigliare nelle fila degli ex missini. Imbarazzo zero e molta ambizione. Berlino accarezza ciò che non si può dire apertamente: fare il vice sperando molto presto di prendere il posto del titolare. Un’ambizione, quella di diventare sindaco, che il neo esponente di FdI non ha mai espresso a parole ma che negli ambienti del palazzo comunale si respira eccome.
Deve aver capito anche il sindaco in carica che il suo vice è piuttosto ambizioso quando, poco tempo dopo, gli toglie la delega alla sicurezza per conferirla all’ex comandante dei carabinieri di Cinisello, Bernardo Ajello. Una mossa perfetta per Ghilardi, che da una parte fa entrare in giunta un ex militare molto conosciuto e apprezzato in città e dall’altra ridimensiona Berlino. Ma mentre accade tutto questo la Lega inizia a perdere colpi. Ed anche Ghilardi che forse sognava di lasciare il suo ruolo per volare in parlamento deve ripiegare.
Da via Bellerio arriva lo stop perché i seggi leghisti nelle elezioni del settembre 2022 sarebbero stati molto inferiori alle attese e sono riservati ai fedelissimi di Salvini. Anche Ghilardi è un fedelissimo del leader ma non di quelli della prima cerchia e così il previsto salto a Roma è per il momento congelato. Anche per Berlino, che si immaginava già candidato come sindaco alle prossime amministrative di giugno, cambia l’agenda. Ora ci prova con le regionali, perché da qualche parte bisogna pur sedersi.