23 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Al Pertini un viaggio (con gli studenti) tra le discriminazioni nel mondo

di Ester Platè Artico

Oggi sono stata alla biblioteca Pertini. All’inaugurazione della mostra itinerante del progetto interEuropeo VaLUEs (Cinisello Balsamo, Bucarest, Budapest, Kaunas, Roma) in collaborazione con il MUFOCO e vari istituti universitari. Si parla di discriminazioni a tutto tondo. La mostra è visitabile fino a mercoledi 12 aprile.

Tutto è nato per caso. Tempo fa mi è stato chiesto se conoscessi qualcuno che aveva genitori un tempo deportati nei campi di sterminio nazisti e disponibili ad essere intervistati per il progetto.

Ho segnalato Alba Castellani, amica molto cara di famiglia, figlia di un deportato politico nei campi di sterminio: Bolzano, Flossenburg, Hersbruck e Dachau.

Alba è stata intervistata dalla responsabile del progetto Marica Gagliardi insieme ad una classe di IV liceo del Parco Nord Casiraghi. Il video dell’intervista fa parte della mostra, questa mattina ho accompagnato Alba al Pertini. La mostra molto interessante con la spiegazione di ogni pannello fotografico da parte di diversi studenti e studentesse, infatti si compone di immagini, testi e di un video il tutto raccolti dai diversi Paesi partners, sul tema delle discriminazioni sia storiche che contemporanee.

I ragazzi come sempre, proprio perchè ragazzi , mi hanno stupito favorevolmente. Hanno saputo collegare le discriminazioni del passato con l’attuale situazione sociale a livello non solo nazionale ma europeo. Ad ogni pannello i ragazzi si passavano “il testimone” raccontando sempre in modo approfondito il tema del pannello stesso.

L’emozione era palpabile: il pannello iniziale rappresenta una signora in attesa all’ingresso di un locale pubblico, foto che sembra essere accogliente… purtroppo il cartello appeso sopra la porta scrive: ingresso interdetto ai cristiani .

Andando avanti nel terzo pannello è esposta la storia di un deportato politico ad Auschwitz. L’ultimo pannello parla di un detenuto comune terrorizzato davanti al “potere” delle armi. Appunto tutto è nato per caso e la mia sensazione è di gioia nel vedere i ragazzi di 17 anni che tentano di avere e comunicare un risveglio sociale indispensabile per i tempi futuri.

Qui le varie interviste

https://www.valuesproject.eu/european-hi-stories

Redazione "La Città"

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