Ghilardi corre alla Crocetta. Sulla Anna Frank la protesta non si ferma
Ieri sera oltre un centinaio di cittadini cinisellesi hanno gremito il salone dell’Oratorio San Pietro Martire dove il Parroco, Don Alberto, ha ospitato un incontro che vista l’alta richiesta degli abitanti, si rendeva necessario. E’ solo uno dei diversi incontri programmati per condividere gli obiettivi del Progetto Entangled con i diversi destinatari e attori, seguito a quelli già realizzati con gli inquilini dell’immobile di Aler di via Friuli, la Consulta della Scuola e la Commissione territorio.
Presenti il Sindaco Ghilardi, l’Assessore alla Centralità Riccardo Visentin, l’Assessore all’istruzione Gabriella Fumagalli, all’urbanistica Enrico Zonca oltre ad alcuni tecnici del Comune. Si è registrata la presenza di abitanti dei quartieri Casati, Brollo, Crocetta, ma anche di cittadini provenienti da altri quartieri di Cinisello, toccati dalla delibera legata appunto al progetto Entangled che tanto sta facendo discutere.
“ L’obiettivo di questi incontri è quello di confrontarsi, ascoltare le esigenze di chi vive e opera nel quartiere, approfondire le soluzioni e proporre alternative fattibili e in linea con i criteri generali del progetto, in un’ottica di collaborazione – afferma Ghilardi- per valorizzare il quartiere Crocetta. Il finanziamento che abbiamo ottenuto è una grande occasione di riqualificazione e sono soddisfatto che ieri questo sia stato riconosciuto”.
Un progetto presentato dall’attuale giunta col quale sono stati vinti 15 milioni di euro destinati alla riqualificazione del quartiere Crocetta. Un progetto che come fa notare Marco Abbate, Presidente del neo nato Coordinamento Crocetta, presenta molti passaggi, che a chi la delibera l’ha letta e studiata, sembrano portare il quartiere al declino anziché ad una riqualificazione: “Abbattere la Scuola Anna Frank, un’eccellenza per il quartiere, abbattere il Consultorio, servizio fondamentale per il quartiere, spostare il centro Icaro, non si sa bene dove, porta i servizi fuori dal quartiere e non dentro come è invece ora, renderebbe il quartiere meno sicuro perché svuotato di persone e di servizi – continua Abbate – significa fare tutto ciò che serve per condannare il quartiere ad essere un ghetto: togliere servizi, togliere socialità”.
Tante le preoccupazioni emerse dagli abitanti del quartiere Crocetta che non sono disposti a rinunciare ai servizi attuali, che vogliono invece fortemente migliorarli ed ampliarli (manca un laboratorio analisi, mancano luoghi adatti per attività sportive e culturali), cercando una soluzione che sia ottimale per tutti sfruttando al meglio l’opportunità in essere.
“Ribadisco che siamo ancora nella fase partecipativa- conferma Ghilardi- Ho preso l’impegno e mi sono reso disponibile ad incontrare tutte insieme le rappresentanze per individuare una soluzione condivisa, in particolar modo sulla scuola Anna Frank. Ho quindi consigliato al Comitato Coordinamento Crocetta presente ieri di accreditarsi ufficialmente come soggetto di fatto al fine di stilare insieme un protocollo, poter avviare il confronto in maniera formale e mettere nero su bianco le decisioni da prendere”.