Accendini come gadget elettorali. Il PD solleva la polemica contro Ghilardi
Nella campagna elettorale irrompe la polemica degli accendini firmati Giacomo Ghilardi. A sollevarla il PD, nella fattispecie il candidato al consiglio comunale Valerio Moccia che se la prende con la scelta del primo cittadino di distribuire, tra i vari gadget elettorali, anche gli accendini, che comunemente si usano per la maggior parte del tempo per appicciare le sigarette.
“Nel programma di mandato dell’attuale giunta ha inserito: ‘tutelare la salute delle persone e delle famiglie attraverso l’informazione e la prevenzione’, poi declinato nella seguente azione ‘informare, sensibilizzare e promuovere presso la cittadinanza i comportamenti corretti al fine della salvaguardia della salute. Nella relazione di fine mandato l’unico risultato segnato per questo punto è ‘realizzazione di campagne per il benessere animale, apertura di uno sportello dedicato'”, attacca Moccia sui social.
In altre parole il sindaco, che avrebbe dovuto agire per la tutelare la salute pubblica, poi regala accendini. Questa l’accusa di Moccia, corredata da un commento al vetriolo: “Oggi l’attuale sindaco ha dato nuovamente prova della sua attenzione su questi temi. All’istituto Parco Nord sono comparsi dei suoi nuovi gadget elettorali: accendini. E sarebbe molto interessante sapere come ci sono arrivati e se sono stati distribuiti intenzionalmente a dei minorenni. Poteva distribuire matite, per incentivarli a scrivere, chiavette USB, per regalare uno strumento utile alla didattica digitale, invece ha scelto gli accendini”.