La sconfitta PD va oltre i demeriti. Ora spazio ai giovani
Il dato è chiaro: Giacomo Ghilardi ha battuto nettamente e con largo margine Luca Ghezzi. I complimenti al vincitore accrescono la riconoscenza che va data a Luca Ghezzi, sconfitto senza specifiche colpe, poiché egli si è battuto con la grande generosità, buttando il cuore oltre l’ostacolo, di chi pensa prima alla cosa pubblica che al proprio personale interesse.
Questo nostro giornale, da circa due anni, andava sollecitando il Partito Democratico a individuare un candidato attorno a cui costruire una proposta da qualificare in città come il frutto di una intelligenza politica collettiva. Questi due essenziali momenti sono, clamorosamente, mancati.
Cinisello Balsamo ha la necessità estrema di trovare una risposta alle tante cose che non vanno e che non sono andate, anche a causa di un certo lassismo presente nei dem. Si è dato un peso sproporzionato, scimmiottandole, alle cose nazionali, dove tra l’altro la “responsabilità di governo” sempre si traduceva nel lasciare la guida agli altri. Conte, come Draghi, si sono rivelati lontanissimi dall’idea progressista e di sinistra che avrebbe dovuto informare chi di questa tradizione si riteneva il portatore. La stessa “crisi di movimento” dopo la segreteria di Elly Schlein, non va assunta quale giustificazione ma deve stimolare il recupero di un’identità smarrita.
In una elezione locale queste sono questioni che pesano assai meno. Si guarda alla persona più che ai contenuti. Per la sinistra esiste un onere in più, è sempre stato così: senza un’offerta politica di grande respiro, non c’è singolo candidato che tenga. Si perde, clamorosamente.
Se a Cinisello Balsamo, tra il personale politico (ma anche nella società civile) non si è trovato nessuno in grado di interpretare un ruolo autenticamente di sinistra risulta fatale che vinca (largamente) una destra che fa del potere l’unico collante. Altri, di fronte a un simile disastro, si arrenderebbero. Non dovrà farlo il PD, non dovranno farlo i suoi giovani.
Si sono affacciati e li abbiamo visti. Sono vogliosi di misurarsi in altre sfide. Le proposte sciorinate e diffuse in questi giorni, poiché sono buone e sensate, potrebbero assumere per il futuro una prospettiva vincente. Bisognerebbe non lasciarle nel limbo e farle crescere utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, attraverso le battaglie del giorno per giorno, nei quartieri, tra le persone e in Consiglio Comunale.
Non allentando la tensione, poiché gli sforzi non debbono poggiare sulla sagacia o la simpatia suscitate dal singolo ma vanno spinte dalla qualità dell’elaborazione. Studiare, scientificamente, la città e le sue nuove implicazioni significherà coglierne le problematiche. Le soluzioni, tuttavia, vanno affidate ai giovani di sinistra. In caso contrario anche i buoni consigli resterebbero lettera morta. Convincere sarà il primo passo, per vincere si dovrà molto lavorare.