Comunità, lotte e diritti, l’eredità che ci lascia Toti Rochat
di Daniela Gasparini
Toti Rochat ci ha lasciato, in città era conosciuta come Bouchard, moglie del pastore e moderatore della Tavola Valdese Giorgio, che nel 1968 insieme ad altre tre coppie fondarono il Circolo Culturale Jacopo Lombardini. Fu una scelta di testimonianza della propria fede, sostenuta dalla Chiesa Valdese, che diede un grande contributo allo sviluppo democratico di Cinisello Balsamo con la scuola per giovani e adulti e il circolo culturale.
Il “Lombardini” aiutò centinaia di giovani “turbolenti” espulsi dalla scuola statale e adulti che non erano riusciti a completare gli studi, a conseguire la licenza di terza media. Fu un circolo culturale che offriva alla città occasioni di confronto sui grandi quesiti politici, filosofici e religiosi. Fu un luogo, “la Comune” in via Monte Grappa 62/b, dove era possibile incontrarsi senza formalità, e Toti era la grande mamma, sorella, amica sempre pronta ad accogliere, ascoltare, consigliare, difendere. Simbolica era la chiave sempre sulla porta al IV piano, per poter entrare e parlare con chi era presente o mangiare con chi abitava alla Comune.
Toti era anche un riferimento del movimento femminista, sempre pronta a sostenere la “parte ” delle donne nelle battaglie di quegli anni per il divorzio, l’aborto, pari diritti sul lavoro. Mi piace ricordare che fu lei la madrina del mio primo intervento pubblico in occasione dell’8 marzo 1976, organizzato dal Circolo Salvador Allende.
Alla fine degli anni ’70 Toti lasciò Cinisello Balsamo per diventare direttrice del Villaggio Evangelico comunitario di Monteforte Irpino (Avellino). Sono gli anni in cui, in seno alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Toti ha coordinato il lavoro sul territorio colpito dal sisma del 23 novembre 1980, in seguito al quale le chiese evangeliche italiane ed estere, insieme a tante persone credenti, si erano mobilitate nella raccolta fondi e negli aiuti.
Dal 1992 si è occupata dell’accoglienza visitatori presso il Centro Culturale valdese e la Foresteria Valdese di Torre Pellice, contribuendo a costruire il sistema di visite museali nelle Valli valdesi. Cofondatrice del Museo delle donne valdesi in Val Pellice, Toti Rochat è anche autrice del volume “Via Monte Grappa 62/b. La comune di Cinisello negli anni ’70 tra scuola popolare e lotte operaie” (Marsilio, 2010) e coautrice del volume “La Parola e le pratiche. Donne protestanti e femminismi” (Claudiana, 2007).
Toti si è ritirata a vivere ad Angrogna, nelle sue valli valdesi, ma credo che fino all’ultimo giorno della sua vita si sia interrogata su come aiutare, perdonare, amare questa umanità un po’ smarrita e fragile.
Cinisello Balsamo è rimasta sempre nel cuore di Toti Rochat Bouchard, che è spesso tornata in via Monte Grappa 62/b e non solo per le occasioni ufficiali (la ricordiamo tutti a “Il Pertini” nel 2018 in occasione dell’incontro “500 anni di Riforma Protestante e 50 anni del Circolo Lombardini”), ma per incontrare vecchi amici e con curiosità e gioia si informava delle conquiste e dei problemi della città a cui aveva voluto molto bene.
Grazie Toti per i doni che ci hai dato.
Link:
Un intervento di Toti per il 50^ del Lombardini a “Il Pertini”, Cinisello Balsamo, 2018:
TOTI lombardini 50 anni intervento 2018.pdf
Un articolo di Toti Rochat Bouchard agli inizi del progetto Circolo Lombardini, 1972:
Un commento
Un faro culturale.
Riposa in pace.