Artiverso, quando l’arte diventa uno strumento pedagogico
Realizzare progetti con creatività, fantasia e originalità e promuovere iniziative culturali, ricreative e formative rivolte soprattutto ai più piccoli e in generale orientate al benessere della persona e delle famiglie: con questi obiettivi e con forti motivazioni Laura Chiesa, Brunella Pala e Nicoletta Pane hanno fondato un anno fa la Cooperativa Sociale Artiverso, una realtà che raccoglie l’importante eredità dell’Associazione Culturale Gruppo di Giò, nata a sua volta nel 1999 e attiva fino al 2021.
Mantenendo rapporti di collaborazione e sinergie con altri organismi locali, la cooperativa si caratterizza per la vocazione educativa e per l’attenzione a uno sviluppo verso un futuro più sostenibile. Le tre socie hanno scelto di mettersi in gioco nel periodo post pandemico per trasformare il vuoto che si era generato in due anni di restrizioni, in particolare a discapito dei più giovani, offrendo occasioni di incontro, sperimentazione, esplorazione e creazione. Al momento la cooperativa è impegnata in alcuni progetti di animazione educativa in diverse scuole del territorio. Proprio nell’ambito di una di queste iniziative è nata “Partecipazione”, un’opera d’arte collettiva realizzata da circa trecento alunni della scuola primaria Lincoln. Molto particolare è la genesi di questa idea, pianificata su richiesta del Comitato Genitori con la finalità di coinvolgere tutti i bambini nella realizzazione di un’unica installazione, che potesse rappresentare un momento inclusivo e che avesse una natura eco-sostenibile.
Ne è scaturita l’espressione grafica dell’onda sonora del termine “partecipazione”. Significativo è stato l’intervento di ogni singolo allievo, che ha contribuito al lavoro in base alle proprie abilità e alla sensibilità personale. Lodevole, inoltre, è il valore ecologico del progetto, interamente composto da piccoli oggetti di scarto perché danneggiati o consumati ormai. Il materiale raccolto da allievi e insegnanti (circa 10 kg di oggetti di varia natura) è stato successivamente suddiviso in base ai tredici colori stabiliti. La raffigurazione dell’onda sonora è costituita da cinquantadue tavolette applicate a una base di legno lunga cinque metri.
I bambini hanno colorato le tavolette per poi posizionarle e incollare su di loro gli oggetti raccolti, rispettando la suddivisione cromatica definita. Il risultato ottenuto è stato davvero sorprendente e ha confermato il notevole valore partecipativo, inclusivo ed esperienziale dell’iniziativa, oltre agli aspetti legati alla sostenibilità.
I progetti offerti da Artiverso riguardano numerosi ambiti: laboratori creativi, artigianali e artistici; riuso creativo nell’educazione ambientale; teatro, danza e musica; letture e drammatizzazioni; play-group di inglese; proposte di didattica alternativa; yoga, meditazione, tecniche di rilassamento; laboratori di giardinaggio, orto e cura delle piante. Proprio per lo scrupolo e l’esperienza con cui sono state progettate, anche se particolarmente indirizzate ai più giovani, le iniziative sono adattabili a tutte le fasce di età, con un occhio di riguardo alla disabilità e alla multi-cultura.
Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile consultare la pagina Facebook di Artiverso per rendersi conto della ricchezza e dell’originalità delle attività, nate dall’intraprendenza, dal dinamismo e dalle competenze delle tre socie fondatrici.