Il cambiamento climatico c’è, da ciechi negarne l’evidenza
Se potessimo parlare di “stagione delle piogge”, ovvero quelle presenti nel Sud Est Asiatico o nelle aree dell’Oceano Indiano. Avremmo più pertinenza se li definissimo eccezionali qualora si manifestassero eventi al contrario. Vale a dire, una lunga striscia di siccità dalla durata di alcuni anni. Invece si chiamano stagioni, poiché bilanciano una fase secca con quella piovosa, portando comunque equilibrio.
Tuttavia stiamo parlando di tutt’altra parte del globo, mentre da noi il clima una volta considerato temperato non dovrebbe produrre ciò che si sta manifestando da diverso tempo.
Prendendone atto non è quindi lesa maestà o speculazione dialettica suggerire al Sindaco Ghilardi, come ha fatto “La Città”, di rivedere le proprie convinzioni sulla eccezionalità degli eventi disastrosi degli ultimi giorni. Non si tratta di fare le pulci e dare la colpa alla destra sui tombini intasati, dato che può accadere quando si sradicano e cadono decine di alberi, bensì di rivedere l’analisi su questo tema.
Non diciamo quella climatica, da affidare agli esperti, ma quella politica. Lo schieramento a cui il Sindaco appartiene è apertamente posizionato sul concetto che la questione del cambiamento climatico siano tutte fregnacce urlate dai radical chic di ogni contrada del Nord Europa.
Pertanto si diano una calmata i fans della personalissima lista di Ghilardi: il nostro giornale non vuole offendere e nemmeno imputargli conseguenze alle quali forse egli non aveva pensato.
Scrivendo una verità, ne ricordiamo un’altra su ciò che sta diventando devastante anche nel nostro Paese. Negare l’evidenza e agitando semplificazioni può servire ai ciechi ma quando l’eccezionale non è più “l’insolito” allora anche i meno attenti dovranno stropicciarsi gli occhi e guardare. Riflettendo sul fatto che Greta Thumberg non aveva poi tutti i torti.
2 commenti
Condivido totalmente.
Dal sindaco, la definizione di una agenda di interventi a riguardo.