Città dalla Salute, dopo 10 anni via ai lavori. Ma i soldi non bastano
Prima pietra per i lavori della Città della Salute nelle aree ex Falck di sesto San Giovanni. Ieri la cerimonia alla presenza del sindaco Roberto Di Stefano e del governatore Lombardo Attilio Fontana, dopo dieci anni di rinvii e attese da quell’accordo siglato nel 2013, che prevede la nascita di un polo sanitario e della ricerca nell’area nord-est di Milano, che ospiterà l’Istituto Nazionale dei Tumori e il Neurologico Carlo Besta, oltre che residenze e studentati.
Un’area di 200 mila metri quadri dove ci saranno 660 posti letto, 119 ambulatori, 20 sale operatorie e dove lavoreranno, tra medici, infermieri e personale sanitario, circa 3mila addetti. Ma su cui però i problemi finanziari non sembrano essere stati del tutto superati. Sul traguardo dei lavori, che arriverà fra tre anni, pesano gli extra-costi. Su questo tema la Cisar, la società che gestisce l’operazione, ha chiesto 180 milioni in più ad Aria (l’ente di Regione Lombardia che finanzia il progetto) rispetto ai 280 preventivati inizialmente. Al momento la richiesta è stata rispedita al mittente.
Tuttavia ieri non era il momento per questo genere di preoccupazioni. “Oggi è una giornata storica non solo per Sesto San Giovanni e Regione Lombardia ma soprattutto per l’intero sistema Paese! Con la consegna del cantiere si dà ufficialmente avvio ai lavori per realizzare la “Città della Salute e della Ricerca. Che rappresenta il volano fondamentale per dare avvio ad una delle rigenerazioni urbane più importanti ed ambiziose d’Europa e si affermerà come il motore economico e sociale per l’intera Area nei prossimi anni”, esultava il sindaco Di Stefano sui social.
Alle dichiarazioni del primo cittadino leghista ha replicato l’opposizione con il giudizio di Michele Foggetta, ex candidato sindaco proprio contro Di Stefano ed oggi consigliere comunale: “Non stupisce più vedere Fontana e Di Stefano festeggiare l’inizio dei lavori per il cantiere della Città della Ricerca e della Salute quando entrambi aderiscono ad un partito che non la avrebbe voluta e soprattutto non la avrebbe voluta a Sesto. Oggi il nostro Sindaco parla di “momento storico per la città” ma non dice che fosse stato per lui avrebbe decisamente svenduto o svuotato il progetto della Città della Ricerca e della Salute sostituendolo con lo stadio del Milan oppure piazzandoglielo a pochi passi di distanza”.