Il sindaco di destra si ribella alla destra: “Stop immigrati a Bresso”
“Deve essere decisa la data di chiusura dello stesso Cas, può servire ancora per 12 mesi ma poi va chiuso e deve essere trovato un luogo adatto da destinare a questa funzione. Il Cas di Bresso deve essere chiuso perché non adatto a svolgere questo compito”. A parlare è Simone Cairo, sindaco di Bresso, cittadina del nord Milano da anni coinvolta nella gestione della pima accoglienza dei migranti nel centro predisposto all’aeroporto.
Luogo che per il primo cittadino risulta ormai non adeguato al compito, soprattutto i queste settimane di nuovi abbondanti arrivi di migranti che stanno mettendo sotto pressione il sistema dell’accoglienza in tutta Italia. “L’Amministrazione di Bresso collabora con il Governo per gestire l’emergenza, ma con delle richieste chiare e delle questioni da affrontare subito”, afferma Cairo che aggiunge: “Il Cas di Bresso è costruito in emergenza con container inadatti ad ospitare delle persone, che si trovano a vivere a poche decine di metri da una pista di un aeroporto funzionante ed è incompatibile oltre che pericoloso, infine si trova nel più grande parco pubblico metropolitano dove ogni giorno sono decine di migliaia le persone che passano. Usiamolo ancora per alcuni mesi, ma costruiamo il nuovo, non emergenziale, Cas della Lombardia. Mi sono permesso di indicare come soluzione una delle caserme abbandonate in Milano perché sono di facile ristrutturazione e più facilmente controllabili vista la presenza di recinzioni e di accessi presidiabili.
E c’è spazio anche per considerazioni più politiche. “In questi mesi però diciamo no all’aumento degli immigrati ospitati nel Cas di Bresso, chiediamo l’intervento dell’Esercito a controllarlo e presidiarlo, mentre i carabinieri che si pensa di destinare alla sua gestione siano per la caserma di Bresso che riduce le sue attività dalle ore 20 ogni sera, usiamo questo personale per la sicurezza dei cittadini”.