La celebre femminista che scelse di vivere al Milanino
Siamo lieti di accogliere un articolo di Silvia Galasso, guida turistica, che ha accettato di raccontare sulle pagine del nostro giornale la storia di Amalia Moretti Foggia (Mantova 1872 – Milano 1947), modello di emancipazione femminile, che sfidava i limiti imposti alle donne dalla società della sua epoca.
AMALIA MORETTI FOGGIA UNA VITA DEDICATA A CURARE IL PROSSIMO
di Silvia Galasso
Tutti abbiamo letto passando per Cusano Milanino la scritta sul cartello stradale città giardino ma cosa significa? Quella dicitura ci ricorda che la parte di Milanino è stata creata a partire dal 1909 per volontà di Luigi Buffoli, cui è dedicata la via centrale del quartiere. Buffoli, grande gestore dell’Unione Cooperativa di Milano, riuscì a inizio Novecento a mettere in pratica il suo sogno di un sobborgo giardino, che potesse unire i servizi propri della città, alle qualità del vivere in campagna.
Negli ultimi mesi ho studiato la storia di Milanino e grazie alle pubblicazioni degli Amici del Milanino ne ho approfondito la storia e i protagonisti. Alcune famiglie milanesi decisero di investire nel progetto di Buffoli acquistando terreni e costruendo villette immerse nel verde, in modo da contribuire al sostentamento della Cooperativa e quindi alla realizzazione dei servizi e delle case per gli strati meno abbienti della società.
Ed è qui che compare il nome di Amalia Moretti Foggia che insieme al marito, Domenico Della Rovere, acquistò un terreno e fece costruire la casa di vacanze e l’orto a lei così caro (via Costanza 9). È strano che nella cerchia degli amici di Buffoli, che acquistarono a Milanino, in questo caso il nome “famoso” della coppia fosse quello femminile. Così mi sono interessata alla sua vita e ho scoperto che è stata davvero unica!
Amalia Moretti Foggia nacque a Mantova nel 1872 in una famiglia di farmacisti/erboristi, il padre avrebbe voluto che la figlia e i fratelli studiassero per sostituirlo nella farmacia ma, grazie alla propria determinazione, Amalia riuscì a laurearsi prima a Padova in Scienze Naturali e poi a Bologna in Medicina. Fu tra le prime donne in Italia a conseguire anche una specializzazione a Firenze in Pediatria!
Dopo aver vissuto in diverse città per studiare Amalia arrivò a Milano e la prima sistemazione la trovò grazie a un’altra medichessa che aveva conosciuto a Firenze: Anna Kuliscioff. Anna, tra le fondatrici del Partito Socialista Italiano insieme a Filippo Turati, metterà in contatto Amalia con l’ambito cooperativo e con Luigi Buffoli. Amalia infatti inizierà a lavorare per la Società Operaia Femminile Milanese di Mutuo Soccorso grazie a Ersilia Majno, la creatrice dell’Asilo Mariuccia, e a collaborare con l’Università Popolare gestita da Alessandrina Ravizza, altra donna antesignana del femminismo milanese. Dal 1902 per tutta la vita lavorativa Amalia si dedicò alla Poliambulanza, offrendo aiuto e cure alle donne e ai loro figli.
Amalia Moretti Foggia non è un nome molto conosciuto, perché? Semplicemente perché divenne famosa con uno pseudonimo, anzi due! A partire dal 1929 tenne una rubrica, La parola del medico, sulla Domenica del Corriere firmandosi Dottor Amal, non era pensabile all’epoca che il medico che scriveva gli articoli fosse in realtà una donna, per questo le fu consigliato di utilizzare uno pseudonimo maschile. Ciò le permise di essere letta e raggiungere moltissime persone. L’anno successivo aumentò la sua presenza sul giornale curando un’altra rubrica intitolata Tra i fornelli, questa volta firmata con uno pseudonimo femminile: Petronilla. Forse questo nome è più familiare anche perché negli anni successivi le ricette, che consigliavano di cucinare con poco e riutilizzare gli avanzi, vennero raccolte in alcuni libri. Furono pubblicati libri anche con le raccolte dei consigli del Dottor Amal dove, oltre alle regole base della cura del corpo e della pulizia per prevenire malattie, si suggerivano rimedi naturali e la cura con le erbe. Proprio nella casa di Milanino, dove Amalia e il marito passavano i mesi estivi, lei portava avanti la sua passione di coltivare l’orto e le piante officinali per creare preparati e infusi. E fu la terra del cimitero di Cusano Milanino che accolse Amalia alla fine della sua vita nel 1947.
“I posteri mi conoscono e mi avrebbero conosciuta solo come Petronilla, “quella delle ricette sulla Domenica del Corriere”, e come il Dottor Amal, ma la vera Amalia, la medichessa che in un’epoca in cui nessun bravo borghese si sarebbe fatto curare da una donna, ha dovuto fingersi uomo per essere credibile. […] Non vorrei che il mio nome fosse collegato sempre e comunque al cibo e alle ricette, vorrei che uscisse un po’ anche Amalia […], vorrei poter dire senza falsa modestia che ho sempre mal sopportato di essere stata una donna davvero moderna per i miei tempi”.
Amalia Moretti Foggia
Per partecipare alla prossima visita guidata organizzata da Silvia Galasso (MilanoGuida), che si terrà alle ore 11 di domenica 29 ottobre, “Alla scoperta di Cusano Milanino, la città giardino”, e saperne di più su Amalia Moretti Foggia, proprio davanti a quella che era la sua casa di vacanze a Milanino, potete iscrivervi a questo link: https://www.milanoguida.com/visite-guidate/fuori-porta/cusano-milanino/
Inoltre, per essere informati su tutte le visite guidate proposte da Silvia Galasso, potete iscrivervi alla newsletter: mailchi.mp/1dfb02b97f83/giuppyguida