22 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

La Spiga d’oro a padre Mario Ghezzi. Chi è il missionario dei più deboli

Sono bastati pochi giorni, in pieno agosto, per raggiungere il traguardo di quasi trecento firme. Gruppi eterogenei di cittadini ed esponenti di tutte le parrocchie cittadine si sono fatti promotori della segnalazione di padre Mario Ghezzi come cittadino meritevole della civica onorificenza Spiga d’Oro 2023. Nella proposta viene sottolineato quanto il suo impegno di missionario sia stato rivolto soprattutto ai bambini e agli ultimi; un esempio di come la fede cristiana è servizio, carità, amore per i più deboli.

Nato a Sesto San Giovanni nel 1967, Mario Ghezzi è cresciuto a Cinisello, frequentando le scuole cittadine e gli oratori di Balsamo e San Luigi di Cinisello. Dopo il diploma, entra nel mondo del lavoro fino a quando la vocazione lo porterà a frequentare il Seminario di Monza per diventare prete missionario.

Ordinato sacerdote nel 1999, missionario del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), nel 2000 è stato inviato in Cambogia e, dopo i primi anni di studio della lingua khmer, è diventato parroco della parrocchia del Bambin Gesù, nella capitale Phnom Penh. Lì ha condiviso la fede con una comunità cristiana nata da sei famiglie cattoliche. Nel corso degli anni la comunità è cresciuta e, nel 2008, è stata dedicata la nuova chiesa, la prima in Cambogia dopo il periodo dei khmer rossi, l’organizzazione tristemente nota per il genocidio cambogiano (1975/1979). Un evento straordinario per tutta la Chiesa e in particolare per la Cambogia, dove i cattolici sono un’esigua minoranza. Grazie al suo impegno, la parrocchia è diventata in poco tempo promotrice di iniziative sociali che hanno dato grande aiuto e speranza alle comunità locali, anche buddiste. Prima l’ostello per gli studenti, in seguito il centro Santa Elisabetta per i malati, la scuola di taglio e cucito per le ragazze, il gruppo Scout, la Comunità di Sant’Egidio. A Phnom Penh padre Mario ha trascorso 17 anni intensi che si sono conclusi nell’estate del 2017 quando è stato chiamato dalla Diocesi ad affrontare una nuova sfida: avviare una comunità cristiana in un’area fuori dalla capitale, nell’abitato di Ta Khmau, dove i cristiani cattolici erano solamente quattro, oltre a una decina di catecumeni. Ricominciava da capo la sua missione in un luogo dove le persone erano in maggior parte analfabete, povere e diffidenti verso un prete cattolico; rispondendo peraltro al vero carisma del suo istituto, il PIME, cioè quello della Plantatio Ecclesiae, cioè dell’avvio di comunità di base. In un’intervista gli viene chiesto con quali strategie affronta luoghi sconosciuti, culture radicalmente diverse, persone che hanno subito violenze durante la dittatura. E nella sua risposta c’è tutto il senso dell’essere missionario e del voler donare la vita per gli altri: “Non ci sono strategie, né piani pastorali che funzionino. Funziona, a mio parere, portarsi Cristo dentro, tenerselo stretto e condividerlo attraverso l’incontro, l’ascolto, l’amicizia, tessendo relazioni. I miei ultimi anni in Cambogia li ho passati in una cittadina dove il cristianesimo e i missionari non erano mai stati presenti. Sono partito dai bambini perché frequentavano il cortile di casa mia ogni volta che aprivo il cancello, per giocare e mangiare i manghi dagli alberi che abbellivano il giardino. Abbiamo creato una specie di oratorio laico per intrattenerli nel loro tempo libero: a me interessava non tanto diventare un bravo animatore, ma piuttosto che capissero l’amore di Dio per ciascuno di loro attraverso di me. Indirettamente l’hanno intuito i loro genitori, che dopo un anno di iniziale diffidenza, vedendo il bene che i loro bambini ricevevano, mi hanno chiesto di aprirne uno solo per i più piccoli. Così è nata la comunità cristiana”.

Nel 2020 una nuova chiamata e l’ennesima nuova sfida. Il PIME lo ha voluto in Italia, a Milano, come direttore del Centro Missionario. Dopo vent’anni di missione ad gentes, padre Mario si è messo in gioco per ridare slancio alla missione in Italia a Milano, per rilanciare una cultura della missionarietà e del servizio, per fare animazione e far conoscere lo stile e il carisma dell’Istituto e dei suoi missionari. Sono stati anni in cui ha seguito il restauro del Centro Missionario di Milano e la sua riapertura, è stato direttore degli organi di comunicazione e informazione del PIME (Mondo e Missione, Asia News), ha tessuto e reso ancora più stretti e fecondi i legami tra l’Istituto e la Diocesi meneghina. Sono stati anche gli anni del Covid e delle sue sfide umane, di carità, di vicinanza, in cui mettere l’amore di Dio al centro di un dramma mondiale.

Padre Mario Ghezzi riceverà l’onorificenza cittadina nel corso della cerimonia della 33^ Edizione della Spiga d’Oro, domenica 15 ottobre 2023, alle ore 16, presso l’Auditorium Falcone e Borsellino del Centro culturale Il Pertini in piazza Confalonieri 3. Sarà il suo secondo riconoscimento in quanto, nel 1997, fu istituita la Speciale Spiga d’Oro dedicata ai volontari e missionari cinisellesi. Si tratta di un libro scultura in bronzo e oro che poggia su un parallelepipedo in plexiglass sul quale spicca una Spiga d’Oro in rilievo. Sull’opera scultorea, anno dopo anno vengono trascritti i nomi dei cittadini che prestano la loro opera presso popolazioni lontane; in questo elenco compare anche il nome di padre Mario Ghezzi.

Patrizia Rulli

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