Scontro giunta-Anna Frank. “Il sindaco la smetta con le polemiche”
Si arroventa la polemica politica dopo l’incontro, avvenuto lunedì scorso, tra una delegazione di genitori della scuola Anna Frank e il sindaco Giacomo Ghilardi, che le cronache raccontano più che mai teso. Lo stesso primo cittadino ha accusato la dirigenza scolastica di aver presentato una proposta sulla costruzione di una nuova scuola pur sapendo che sarebbe stato impossibile assecondarla. E punta il dito contro quella che sarebbe l’ispiratrice di questa mossa, l’ex sindaca Daniela Gasparini.
Lo scontro divampa anche tra i partiti. “Non si era mai visto un sindaco che, di fronte a delle preoccupazioni poste da genitori e insegnati sul futuro della loro scuola, piuttosto che cercare di comprendere le ragioni di chi protesta, reagisce stizzito cercando di sviare l’attenzione su temi che nulla hanno a che fare con il progetto Entangled”, attacca il PD in una nota.
“Perché tirare in ballo Daniela Gasparini, ex Sindaco ed ex parlamentare, a cui proprio Ghilardi ha chiesto di partecipare al suo tavolo delle esperienze solo pochi anni fa? Quando era il Sindaco a chiederle supporto andava bene mentre oggi diventerebbe un problema? Restiamo nel merito delle questioni”, continua la nota.
“Come Partito Democratico, abbiamo ribadito più volte che il peccato alla base di questo progetto è stata la totale assenza di coprogettazione e di aver calato dall’alto un progetto che oggi, a fronte di 15 milioni di euro di finanziamento ottenuti, comporterà interventi di riqualificazione che poco incideranno sui problemi profondi del quartiere” attacca il segretario del PD Andrea Catania.
“Il progetto è stato prima creato e poi modificato senza alcun coinvolgimento, oggi si apre una nuova fase ed è il momento di ragionare per gestire le ricadute degli interventi” prosegue Catania.
“Gli unici veri momenti pubblici si sono tenuti a settembre durante la convocazione di due commissioni consiliari, ottenute proprio grazie all’impegno del Partito Democratico”, ricorda Marco Tarantola, capogruppo del PD. “In queste due occasioni, sono state presentate informazioni generiche, senza alcun documento o numero. E come qualcuno ha osato pubblicamente manifestare contrarietà e preoccupazione per le conseguenze del progetto elaborato dall’Amministrazione gli hanno scagliato contro vergognosi attacchi. L’Amministrazione comunale non ha il diritto di comportarsi così, anzi, ha il dovere di confrontarsi pubblicamente con tutti e rispettare cittadini, associazioni e realtà istituzionali del territorio! Esprimiamo solidarietà alla scuola Anna Frank e al suo dirigente per gli attacchi ricevuti dall’Amministrazione comunale e per il modo in cui sono stati trattati”, accusa Tarantola.
Secondo i dem oggi occorre ragionare seriamente per gestire le ricadute sul quartiere di questi interventi, attorno ad alcune priorità. Il futuro del consultorio, rispetto al quale non sono ancora chiari i contenuti della futura casa della salute e la salvaguardia di un servizio molto usato, soprattutto dalle donne straniere. Laa salvaguardia della scuola Anna Frank e della continuità didattica degli studenti, rispetto alla quale occorre capire come evitare la perdita di iscritti e personale altamente qualificato che produrrebbe la fine di un eccellenza, fiore all’occhiello per l’intera Città. E la gestione degli altri interventi, in particolare quello per la realizzazione del nuovo edificio di viale Abruzzi, che per dimensione e servizi richiede necessariamente una attenta valutazione e coprogettazione.
Allo stesso tempo il sindaco continua a parlare di aree oggetto di una sentenza di primo grado, omettendo che nulla ha a che fare con la possibilità di intervenire da parte del comune. “Sono anni che il Sindaco usa gli aspetti giudiziari per giustificare il suo immobilismo: il PGT è bloccato, la riqualificazione di Piazza Gramsci caduta nel dimenticatoio, il finanziamento per la riqualificazione di Cascina Cornaggia perso, la costruzione della passerella su Viale Fulvio Testi in gravissimo ritardo. È ora di smetterla e prendersi le proprie responsabilità”, concludono Catania e Tarantola.