22 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Al Matteotti, cultura d’alto bordo, con Paolo Jannacci e Enzo Gentile

Si sono rivelati timori infondati quelli paventati da chi ha organizzato uno dei più stimolanti appuntamenti, incontrando Paolo Jannacci ed Enzo Gentile. Divulgazione e ascolto, tenutisi al Salone Matteotti, dove il musicista e il giornalista hanno parlato del loro libro intitolato: “Enzo Jannacci, ecco tutto qui”. Temevano scarsa affluenza. Non è andata così: ai circa 250 posti si sono dovute aggiungere numerose sedie, tanto da consegnare dalla platea un bellissimo colpo d’occhio.  Con ciò vi è stata la dimostrazione che il pubblico di Cinisello Balsamo è assai sensibile ad un’offerta culturale non banale, né stereotipata.

A fare gli onori di casa, Letizia Villa, vicepresidente di “Uniabita” e Maritta Nisco, del Gruppo cinisellese di acquisto solidale “GAStronauti” che insieme a “Slow Food Nord Milano” e “L’Agricola” hanno promosso l’evento. Dai saluti di Letizia sono emerse le grandi disponibilità del movimento cooperativo nel sostegno e nella promozione di momenti così qualificati; Maritta, dal canto suo, ha manifestato la soddisfazione di veder realizzato un progetto per il quale si erano spesi in tanti, superando tutte le difficoltà.

Paolo Jannacci, ha messo in rilievo la poliedricità musicale e umana di suo padre. Lavorando con Enzo Gentile sono riusciti a mettere in luce l’aspetto valoriale su cui si è poggiata l’opera di Enzo. Pianista chitarrista (e quant’altro) ma anche regista, sceneggiatore, produttore, paroliere, comico, attore di cinema e teatro, talent scout. Nonché medico, la cui professione gli ha concesso il dono di confrontarsi con i malati e con gli ultimi. Anche Enzo Gentile ha utilizzato la propria sapienza giornalistica e l’esperienza maturata in anni di frequentazioni, per raccontare le vicende iniziate in una Milano degli anni ’50 dove gli artisti non avevano manager e neppure agenzie e si proponevano contrattando da sé. Basterebbe elencare tre nomi, in quel crogiuolo di creatività che con Jannacci hanno intrapreso strade lastricate di storia: Giorgio Gaber, Dario Fo e Beppe Viola.

Ad attestare l’apice sociale nella poetica di Enzo Jannacci, secondo suo figlio Paolo sono state canzoni come “Gli Zingari” e “Vicenzina e la fabbrica”. Quest’ultima inclusa, con testo Jannacci-Viola, nel film, del 1974, “Romanzo Popolare” girato nelle case popolari di Sesto San Giovanni. “Non volevo che restasse ciò che di mio padre pensavano gli spettatori più superficiali, ovvero l’aspetto macchiettistico – ha detto in conclusione Paolo Jannacci – ma che emergessero le sue doti più profonde di umanità e di grande, immenso, valore artistico”

Ivano Bison

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