Il Pertini e la sua fortuna. “E’ una piazza di saperi, luogo di azione collettiva”
Giulio Fortunio per molti anni è stato il silenzioso ma tra i più importanti operatori culturali di cui Cinisello Balsamo si sia mai potuta avvalere. Lo ricordiamo, prima che il Pertini prendesse vita, già Capo Servizio Cultura del Comune quando la biblioteca si trovava ancora in Villa Ghirlanda, durante un periodo fiorente di proposte: l’Ufficio Cultura; La Civica Scuola di Musica; il Centro di Documentazione Storica.
Con il Pertini, ampliando le sue competenze dirigenziali, ha utilizzato tutte le possibilità d’intervento. Agendo da funzionario rigoroso ma senza trascurare la creatività, guardando sempre in avanti. Da cittadino capace di cogliere i flussi che provengono dalla società. Giulio Fortunio, è da poco e felicemente in pensione. Ha accettato qualche nostra domanda. Ecco le sue risposte.
Recentemente il Pertini ha ricevuto ampi riconoscimenti. Quali sono le sue sensazioni?
“Se si riferisce alla rilevazione della soddisfazione per i servizi resi alla cittadinanza, si tratta di un sondaggio che si effettua annualmente da tempo. La votazione ottenuta dai frequentatori del Centro è sempre stata molto alta, superiore agli otto decimi. Va precisato che ci si rivolge a quanti sono iscritti al servizio bibliotecario, essendo più complicato coinvolgere una platea più ampia. È chiaramente gratificante essere ben valutati. La sfida per il Pertini, come per tutte le biblioteche italiane, è quello di ampliare la platea dei frequentatori, attraendo nuovi pubblici. Il Pertini coinvolge non soltanto cittadini interessati al servizio bibliotecario, ma anche quanti lo frequentano per gli scopi pi diversi: perché interessati ai corsi, agli incontri, magari solo per frequentare spazi dove incontrarsi piacevolmente. Questa è la mission del Pertini: essere un luogo di socialità culturale, che non si limita a fornire accesso ai documenti ed all’informazione”
Il lavoro del personale e dei volontari, in che misura ha inciso?
“Il Pertini offre un esteso orario di apertura sette giorni alla settimana, con un buon livello di assistenza al pubblico grazie al lavoro congiunto di dipendenti comunali, dipendenti del CSBNO (Azienda speciale consortile con funzioni anche di Sistema Bibliotecario), volontari dell’Associazione Amici del Pertini e di Villa Ghirlanda, volontari/e del servizio civile universale, stagisti. Se non vi fosse questa collaborazione non si riuscirebbe ad aprire al pubblico. La presenza di collaboratori di diverse tipologie permette una felice contaminazione tra diverse competenze, idee e cariche innovative. È importante comunque assicurare un buon livello di presenza di personale dipendente, per garantire continuità al servizio e professionalità”
Il Pertini è diventato l’autentica piazza culturale della città. In un suo libro “La biblioteca che verrà”, il nostro comune amico Luca Ferrieri sostiene che il futuro delle biblioteche pubbliche “non si può affrontare per forza d’inerzia…”. Cosa pensa rispetto a questo?
“Le biblioteche pubbliche hanno un futuro se sanno reinventarsi costantemente, modificare il proprio ruolo tradizionale ed aprirsi ad una pluralità di pubblici che possono frequentarla per diversi interessi: musica, teatro, cinema, corsi, incontri, mostre, gaming, gite d’arte, etc. Questo assicurando sempre il servizio centrale della biblioteca: la disponibilità di informazione tramite i supporti più diversi: libri, multimedia, rete. Non a caso il Pertini ha scelto come suo motto “La piazza dei saperi”, riprendendo il titolo di un libro di Antonella Agnoli, in cui le biblioteche sono presentate come luoghi preziosi di incontro, di scambio, di azione collettiva. E’ importante che il Pertini resti un centro cittadino dove cittadini, gruppi ed associazioni possono incontrarsi e proporre iniziative”