Sfrattata perché povera. Tunisina con tre figli non ha diritto alla casa popolare
La notizia arriva dal quotidiano La Repubblica ed è destinata a fare scalpore. Una donna tunisina madre di tre figli minorenni, residente a Cinisello Balsamo, è talmente povera da non poter nemmeno accedere alla graduatorie delle case popolari, anche per il fatto che risiede in Italia da meno di dieci anni e la legge reginale penalizza una situazione del genere. E domani, giovedì 18 gennaio, sarà sfrattata dall’alloggio di via Giolitti 6, concesso da Aler e assegnato alla donna dalla cooperativa La Cordata su segnalazione del comune.
Purtroppo, nonostante fosse seguita dai servizi sociali, le sue condizioni economiche non sono tali dal coprire i costi dell’affitto, delle bollette ormai altissime e degli alimenti dei figli. La donna ha sempre lavorato ma lo stipendio non supera i 500 euro mensili. E così il progetto della cooperativa di cercare di renderla autonoma non è andato in porto, anche perché nel frattempo è cessato il pagamento dell’accompagnamento sociale da parte del comune. E domani ci sarà lo sfratto esecutivo.
Sulla vicenda si è mosso il Sicet Cisl, sindacato degli inquilini, a cui la donna era ricorsa per chiedere di entrare in una casa popolare. Ma qui c’è il paradosso: la signora è troppo povera per ottenere un punteggio in grado salire nelle graduatorie di Aler ed inoltre è in Italia da meno di 10 anni, un fatto che la penalizza, stando alla Legge regionale n.16.
Un commento
Semplicemente Vergognoso 😡 😡 😡