“A ruota libera”, Bob Dylan raccontato da Ivano Bison
Non è da tutti avere come maestro e collega in redazione uno dei più grandi esperti di Bob Dylan! Stiamo parlando di Ivano Bison, che oltre a scrivere ormai da tempi remoti per il nostro giornale e aver fatto tanto per la nostra città (non avremmo lo spazio qui per illustrare tutti i suoi meriti in maniera dettagliata!), si dedica alla divulgazione dell’opera di uno dei più rilevanti cantautori della storia. “A ruota libera – Parlando di Bob Dylan” è uno spettacolo da lui pensato e scritto nel 2016 in occasione dell’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura al grande genio statunitense.
Un’esibizione dal vivo e testi in italiano proiettati sullo schermo, nove musicisti, due attori, una ballerina e la voce narrante di Bison tornano sul palco al Cinema Teatro Pax venerdì 23 febbraio alle 20.45 con ingresso libero e gratuito. “Il solo pensiero di affrontare l’opera di Bob Dylan farebbe impallidire – ci ha spiegato Bison – anche il più documentato dei professori. Perciò noi abbiamo costituito un approccio divulgativo e niente affatto dottorale. Illustreremo, attraverso i testi del Premio Nobel, parti del suo percorso letterario e artistico. Come sempre Bob Dylan ha voluto, sarà condito con le note delle sue creazioni musicali, che altro non sono che un caleidoscopio dei fondamenti della musica moderna americana. Lo sforzo maggiore, pertanto, graverà sulle spalle dei nostri musicisti e dei nostri cantanti, nonché sulla bravura degli attori che si misureranno in due monologhi dedicati a Dylan e a Joan Baez”. Per fortuna l’autore di questa monografia in musica ci ha ripensato ed è tornato in scena: “Non dovevamo rivederci più – aveva annunciato qualche tempo fa – ma eccoci di nuovo tra voi. Questo rientro è dovuto alla tenacia con la quale Fabrizia Berneschi (allora non ancora assessore) ha condotto i contatti con il Sindaco e gli enti comunali preposti. A Fabrizia e all’Amministrazione Comunale va il nostro ringraziamento, unito a quello verso il personale dell’Assessorato Cultura, agli Amici del Pertini e di Villa Ghirlanda e all’Associazione Culturale Polis”.
“Non mi definisco un poeta perché è una parola che non mi piace. Sono un trapezista” aveva dichiarato Bob Dylan nel 1965. Questa è un’occasione per incontrare di nuovo o conoscere finalmente un artista che non si è mai fermato, trasformando il proprio linguaggio musicale, affrontando temi e proteste sociali con le sue melodie e ridefinendo il ruolo della canzone come strumento comunicativo.